7.5
- Band: HELLOWEEN
- Durata: 01:00:44
- Disponibile dal: 31/10/2010
- Etichetta:
- Sony
- Distributore: Sony
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L’uscita di un nuovo disco degli Helloween è per definizione un vero e proprio evento per gli amanti del power metal, filone che senza l’influenza di questa band probabilmente non sarebbe mai esistito. In questo caso però ad incrementare l’attesa ci si era messo quell’abominio denominato "Unarmed", best of di classici riarrangiati che in quella nuova versione avevano fatto trasalire la stragrande maggioranza dei fan. Inizio della fine di una band tanto apprezzata e discussa? Neanche per sogno, perchè ci pensa il nuovo "7 Sinners" a rimettere le cose a posto, allineandosi al buonissimo livello qualitativo espresso con i precedenti album in studio "Keeper Of The Seven Keys – The Legacy" e "Gambling With The Devil". Anche come sonorità riscontriamo analogie e nella fattispecie i suoni piuttosto freddi a cura di Charlie Bauerfeind con chitarre ribassate e qualche arrangiamento sinfonico, diversi riff abbastanza aggressivi e un’atmosfera generale più cupa rispetto a quella solare e allegra degli Helloween classici. A questo si aggiunga una tecnica ineccepibile che in più passaggi viene ottimamente sfruttata per donare varietà al lavoro, sperimentando anche qualche soluzione insolita rispetto al sound della band. Nascono così pezzi che in certi casi escono dai canoni del power più classico, come il mid tempo d’apertura "Where The Sinners Go", il discreto e aggressivo singolo "Are You Metal?" o la velocissima "Long Live The King", tutti brani che pur non configurandosi tra i migliori del lavoro, lo rendono variegato e interessante anche per chi non è proprio affezionato alle tipiche sonorità della band teutonica. A parere di chi scrive gli episodi più convincenti arrivano però laddove il gruppo torna su sonorità power ma lo fa in maniera intelligente, con ispirazione e senza rinunciare ad inserire accorgimenti personali lontani dai clichè del genere. È il caso di "Who’s Mr Madman", nella quale molti riconosceranno la melodia della vecchia "Perfect Gentleman", dell’accattivante e irresistibile come ritornello "The Sage, The Fool, The Sinner" e della fantastica "If A Mountain Could Talk", vera espressione di cosa significhi suonare power metal nel 2010 senza risultare banali. Da segnalare anche il discreto lento "The Smile Of The Sun", come idea non troppo dissimile da "If I Could Fly" anche se non altrettanto ispirato, la divertente "Raise The Noise" e la conclusiva e articolata "Far In The Future". Fondamentali in questo contesto il sempre particolare stile vocale del stottovalutato Andi, perfettamente integrato in un tessuto strumentale nel quale tutti sono protagonisti: dalla varia e tecnica prova della sezione ritmica Loble-Grosskopf, all’ispirato chitarrismo della coppia Waikath-Gerstner. Poco pesa sul giudizio finale la presenza di un paio di pezzi dai ritornelli piuttosto anonimi, nella fattispecie "You Stupid Mankind" e "My Sacrifice". Se avete sempre seguito gli Helloween della cosiddetta "era Deris" e in particolare avete gradito i due precedenti album in studio, difficilmente non apprezzerete il nuovo "7 Sinners".