HELLOWEEN – Helloween

Pubblicato il 15/06/2021 da
voto
8.0
  • Band: HELLOWEEN
  • Durata: 01:05:04
  • Disponibile dal: 18/06/2021
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Warner Bros

Spotify:

Apple Music:

Sono passati ormai dei mesi da quando abbiamo avuto modo di ascoltare per la prima volta l’attesissimo ritorno degli Helloween. Abbiamo raccolto le nostre prime impressioni in una puntata del nostro podcast e in un track by track, ma volevamo avere il tempo necessario per analizzare nei minimi dettagli un disco su cui gravitavano aspettative molto alte. E proprio a causa delle aspettative, inconsce e irrazionali, chi vi scrive si è trovato inizialmente in difficoltà nell’approcciare questo lavoro. Il primo ascolto, infatti, ci aveva lasciati sì soddisfatti, ma tutto sommato non entusiasti: “Helloween” aveva delle buona canzoni, indubbiamente, ma non sembrava riuscire a reggere il confronto con i due celebri capitoli di “Keeper Of The Seven Keys” che rappresentano la summa di quello che era stato in grado di fare la band da poco riformatasi. Fare questo paragone, però, è stato un errore, una distrazione che pur senza volerlo ci ha portati a sottostimare quello che, invece, è il miglior disco degli Helloween dai tempi di “The Dark Ride”.
Gli Helloween, infatti, per questo nuovo lavoro hanno optato per la migliore scelta possibile, ovvero prendere sulle proprie spalle l’intera loro storia e metterla in musica in un album coerente, capace di valorizzare tanto il passato remoto della band, quello rappresentato dal rientro in grande stile di Kai Hansen e Michael Kiske, quanto la validissima carriera intrapresa con l’arrivo di Andi Deris. Il merito, senza dubbio, è dato anche dall’avere a disposizione un team di autori fuori scala. Come di consueto, ogni brano degli Helloween porta la firma di un solo componente (con un’unica eccezione) che ne identifica lo stile e la direzione. I brani scritti da Deris sono perfettamente distinguibili da quelli di Weikath, Hansen e Gestner e viceversa. Le personalità dei singoli autori emergono con forza e si vede come il gruppo si sia sforzato di raccogliere il meglio tanto che, ce lo hanno confermato anche i diretti interessati, ci sono diversi brani che per motivi di spazio sono stati sacrificati a malincuore.
Avendo già presentato nel dettaglio le singole canzoni, ci limitiamo in questa sede ad un commento complessivo, dicendo che molte delle impressioni a caldo sono state confermate. Kai Hansen è tornato in grande forma e la sua “Skyfall” rappresenta a nostro parere uno dei picchi dell’intero album, un brano capace di sintetizzare una carriera che abbraccia tanto gli Helloween quanto i Gamma Ray. Allo stesso modo anche Weikath ci ha regalato composizioni di valore, tra cui citiamo senza dubbio “Out For The Glory”, il biglietto da visita perfetto per il ritorno di Kiske dietro al microfono. Andi Deris, ci fa piacere dirlo, non rimane per nulla adombrato dal rientro degli ex componenti della band e, anzi, risponde firmando il numero più alto di brani: il singolo “Fear Of The Fallen” ci ha entusiasmato, riportandoci al periodo d’oro di album come “Master Of The Rings” e “The Time Of The Oath”, mentre un brano eccellente come “Mass Pollution” aggiunge all’album un taglio energico e hard rock. Non tutto è perfetto, bisogna dirlo, con una parte centrale dell’album che lascia spazio a qualche cedimento, soprattutto in “Angels” e “Indestructible”, l’unico brano firmato da Markus Grosskopf. Molto buona, invece, la produzione ad opera di Charlie Bauerfeind e Dennis Ward che dà una spinta in più all’album senza affossarlo con un suono artefatto. Infine non possiamo chiudere senza spendere due parole sulla gestione dei due cantanti, vero punto di forza dell’album. Come abbiamo già avuto modo di vedere in sede live, Deris e Kiske si completano a vicenda, senza prevaricare l’uno sull’altro e, anzi, mettendo al servizio delle canzoni i propri punti di forza. Sentire Kiske salire nelle note più acute con quella sua vocalità limpida e calda è un piacere e, per contro, il timbro più ruvido di Deris dà una marcia in più alle canzoni più graffianti.
Senza perderci in inutili paragoni con il passato, dunque, quello che abbiamo tra le mani è il miglior risultato possibile per un ritorno che avrebbe potuto tanto rilanciare la carriera della band quanto relegarla nel calderone delle reunion pensate solo per l’attività live. “Helloween”, per il momento, ci sembra concettualmente vicino a ciò che fu “Brave New World” per gli Iron Maiden, un disco magari non perfetto quando i capolavori dei primi anni, ma ancora oggi validissimo e, soprattutto, un solido punto di partenza per un futuro ancora lungo e di successo.

TRACKLIST

  1. Out For The Glory
  2. Fear Of The Fallen
  3. Best Time
  4. Mass Pollution
  5. Angels
  6. Rise Without Chains
  7. Indestructible
  8. Robot King
  9. Cyanide
  10. Down In The Dumps
  11. Orbit
  12. Skyfall
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.