7.0
- Band: HELLOWEEN
- Durata: 01:01:13
- Disponibile dal: 01/06/2015
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Warner Bros
Spotify:
Apple Music:
Due anni dopo l’ottimo “Straight Out Of Hell” gli Helloween tornano sul mercato con il nuovo “My God-Given Right”. Stessa formazione, ormai stabile da oltre un decennio, e stesso produttore, quel Charlie Bauerfeind che è al fianco della band da metà carriera. Le premesse per un altro disco di livello più che buono c’erano tutte e c’era anche qualche dichiarazione del gruppo che parlava di un sound molto classico, orientato al tipico power teutonico degli anni d’oro. Quello che abbiamo tra le mani è però un album che centra solo in parte l’obbiettivo prefissato, risultando sì abbastanza classico, generalmente piacevole e buono in varie parti, ma, tutto sommato, non molto brillante in altre; un album, tirando le somme, non all’altezza del suo predecessore. Come già dettagliatamente esposto sul nostro speciale traccia per traccia, diversi i brani ben riusciti, anche se non fenomenali: tra di essi indichiamo sicuramente la tirata “Battle’s Won”, la titletrack e “Creatures In Heaven” – classici pezzi di power melodico che difficilmente scontenteranno i vecchi fan – o la conclusiva e lunga “You, Still of War”, dove invece è la contrapposizione tra atmosfere cupe e aperture più ariose e positive a convincere. Troviamo poi alcuni pezzi che si lasciano ascoltare, ma che non impressionano più di tanto: vedi l’opener “Heroes” o le direttissime “Lost In America”, “Stay Crazy” e “Living On The Edge”. Infine, purtroppo alcuni brani non convincono. In questo ultimo gruppo, precisiamo, non ci sono tracce giudicabili in modo del tutto negativo, tuttavia vari episodi, come le più oscure “Russian Roulè” e “Claws” o il modesto lento “Like Everybody Else”, mettono a dura prova la tentazione di premere il tasto skip dello stereo. Detto di una produzione al passo coi tempi e abbastanza standard, senza quindi nessun “esperimento” a livello di suoni, “My God-Given Right” si dimostra dunque un disco di continuità, senza particolari picchi qualitativi o scivoloni, che in sostanza poco o nulla aggiunge o toglie alla carriera ultra-trentennale di una delle metal band europee più importanti e influenti di sempre.