HELLOWEEN – Rabbit Don’t Come Easy

Pubblicato il 14/05/2003 da
voto
8.0
  • Band: HELLOWEEN
  • Durata:
  • Disponibile dal: 07/05/2003
  • Etichetta:
  • Nuclear Blast
  • Distributore: Audioglobe

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Sinceramente chi scrive deve ammettere di non aver nutrito moltissime speranze sui nuovi Helloween dopo che due dei più prolifici songwriter della vecchia formazione delle storiche zucche amburghesi (per la precisione Roland Grapow e Uli Kusch) avevavano lasciato la band per dedicarsi ad un nuovo progetto, probabilmente infastiditi dalla difficile personalità di Michael Weikath; ed ecco che invece ci si deve ricredere, fino a confermare tutto il valore di una band che oggi più che mai ha ancora molto da dire. D’altra parte basta la spettacolare opener “Just A Little Sign” per spazzare via, insieme alle sonorità cupe del più inusuale (ma comunque buono a mio avviso) “The Dark Ride”, ogni più piccolo dubbio sull’effettiva qualità di questo “Rabbit Don’t Come Easy”: una canzone assolutamente fantastica, tra le migliori mai composte dalla band teutonica (per me è già un classico!) e che vede un deciso ritorno alle radici, ponendosi a metà tra la potenza del primo “Walls Of Jericho” e le melodie zuccherose ma così affascinanti dei Keeper, il tutto ovviamente attualizzato nell’ottica degli Helloween del nuovo millennio. Si continua con l’altrettanto eccelsa “Open Your Life”, che si mantiene ancorata a schemi affini alla song precedente, e con l’ottima “The Tune”, dalla linea melodica assolutamente divina, 5 minuti di puro power metal melodico suonato alla maniera degli Helloween per un altro pezzo dagli standard qualitativi assolutamente incredibili! Risulta difficile che tutto l’album si possa reggere su questi livelli, e nonostante ciò le successive “Never Be A Star”, forse un eccessivo ma godibilissimo copia/incolla delle sonorità più recenti della band (mi ha ricordato da vicino “Perfect Gentleman” e “If I Could Fly”) e “Liar”, divina song dal tiro thrash assolutamente devastante, non fanno altro che confermare tale ipotesi, sottolineando per l’ennesima volta il valore di una band che sembra risorgere a vita nuova come l’araba fenice ogni qual volta sia data per spacciata successivamente all’uscita dalla formazione dei suoi membri più rappresentativi. Si cala un po’ con la successiva “Sun 4 The World” (ma d’altra parte era praticamente impossibile mantenere nell’intero disco la qualità dei primi cinque pezzi), ed è in mezzo a due pezzi più che buoni come la ballad “Don’t Stop Being Crazy” e “Hell Was Made In Heaven” (ma siamo sicuri che non sia stata scritta quindici anni fa?) che troviamo un’altra perla, degna di far parte del repertorio live degli Helloween insieme ai classici: la tirata ma melanconica “Do You Feel Good”, altro grandioso pezzo di un disco che si candida come una delle uscite più valide dell’anno in ambito heavy/power metal. Avvicinandosi alla fine del disco una base industrial (sì, avete letto bene, INDUSTRIAL) ci introduce alla discreta “Back Against The Wall”, senza dubbio alcuno il pezzo meno riuscito del disco, che si trova fuori posto nel classico contesto happy degli Helloween (avrebbe figurato molto meglio sul precedente “The Dark Ride”), e che nonostante un buon chorus non convince pienamente. Infine, dopo la buona “Listen To The Flies” (ancora una volta melodie ottantiane a go-go!) troviamo la conclusiva “Nothing To Say”, con la quale gli Helloween dimostrano di essere sempre capaci di sorprenderci, e nella fattispecie questa volta con un grintoso pezzo hard rock (con la voce di Andi Deris modellata per l’occasione), che cede inaspettatamente a ritmi reggae (!) prima del ritornello, per poi trasformarsi in una classica canzone in Helloween-style, con un chorus riconducibile a sonorità che da sempre appartengono a Weikath & soci ed un’ottima parte finale, per una conclusione di disco sugli stessi ottimi livelli che contraddistinguevano l’inizio. I Maestri sono tornati, signori e signore, buttate via tutti i finti gruppi power di plastica e mettete mano al portafogli: non c’è da pentirsene, i sovrani incontrastati del power metal sono di nuovo qui. Per rimanere.

TRACKLIST

  1. Just A Little Sign
  2. Open Your Life
  3. The Tune
  4. Never Be A Star
  5. Liar
  6. Sun 4 The World
  7. Don't Stop Being Crazy
  8. Do You Feel Good
  9. Hell Was Made In Heaven
  10. Back Against The Wall
  11. Listen To The Flies
  12. Nothing To Say
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