4.5
- Band: HELL'S THRASH HORSEMEN
- Durata: 00:23:59
- Disponibile dal: 25/01/2013
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
Spotify:
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Coraggio, serve veramente che il recensore di turno specifichi cosa suonano questi russi Hell’s Thrash Horsemen? Cover, titolo dell’album e moniker di questi musicisti ex-oltrecortina dicono praticamente tutto. Qui ci troviamo di fronte a dei fan di “Kill ‘Em All” che, seppur con diverse pubblicazioni già alle spalle, tributano in queste cinque tracce, più intro e una cover, il loro amore per il thrash Bay Area degli anni che furono. Dopo svariati ascolti di questi ventiquattro minuti di musica made in Russia, possiamo dire che la cosa più interessante è la cover dei Testament per “The Preacher”, uno di quei brani talmente belli e coinvolgenti che suonerebbe thrash anche se riproposta dal Piccolo Coro dell’Antoniano. Questo la dice lunga sulle capacità compositive degli Hell’s Thrash Horsemen, che propongono di fatto delle “c-side” dei Metallica di trent’anni fa. Eppure l’inizio di “Prologue To Slaughterhouse” aveva fatto ben sperare con quell’urlo lancinante e quel ritmo thrash iniziale che però si è perso subito poco in favore di ritmiche abusate e che non riescono a infrangere il muro dell’empatia con l’ascoltatore di turno. Ci sono, per carità, delle parti all’interno delle composizioni che sono un serio tributo al thrash vecchio stile, ma le canzoni alla fine non danno l’idea di una struttura, di un concetto portante che qualifichi questi musicisti, magari anche come meri cloni di musica altrui… ma che almeno li qualifichi! Che senso ha porre prima della cover dei Testament un brano di un minuto tutto neomelodico, strumentale e basato su degli assoli di chitarra degni dei lettori di “Chitarristi in 24 ore” ? Ne converrete, e se siete ardimentosi cimentatevi magari nel veloce ascolto per smentirci, ché il voto non può che essere pienamente insufficiente.