6.5
- Band: HELLUCINATION
- Durata: 00:46:41
- Disponibile dal: 20/03/2015
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Esordio sulla lunga distanza per i capitolini Hellucination, dediti ad un viaggio musicale negli inferi (questo il significato della catabasi del titolo) sotto i colpi mortali, è proprio il caso di dirlo, di una raffica di note melodic-death, death-core e death-e-basta. Una miscela sonora senza compromessi, che si fa apprezzare per la compattezza ritmica e l’eccellente lavoro delle sei corde x due, come ben testimoniato da tracce in your face come “No Sun”, “Sheperd Of The Vilness”, “Ephemeral” (con Francesco Artusato degli All Shall Perish), o la title-track strumentale. Di contro, nonostante la bontà degli intenti dei Nostri, si avverte ancora un po’ di inesperienza nella velocità smodata della batteria, spesso lanciata in blast beat e mitragliate di doppia cassa abbastanza avulse dal resto della canzone, così come nella timbrica eccessivamente monocorde del cantante-chitarrista, come ben evidenziato dalla bonus track “Take This Life”, cover degli In Flames che funge da cartina da tornasole in questo senso. Nel complesso comunque, nonostante una certa omogeneità nell’arco dei sui tre quarti d’ora di durata, “Katabasis” mostra degli spunti interessanti per il futuro, soprattutto per quanto concerne la parte chitarristica, e supera abbondantemente la sufficienza, vista anche la giovane età discografica dei Nostri. Nell’attesa del secondo round, gli appassionati del death a 360° diano pure un ascolto a questa catabasi, primo tratto di una discesa all’Ade riveduta e corretta rispetto ai ricordi liceali di virgiliana memoria.