6.0
- Band: HELLUCINATION
- Durata: 00:09:51
- Disponibile dal: 01/03/2013
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Esordiscono con questo demo da tre pezzi, intitolato “Ruins”, i romani Hellucination, quintetto formatosi nella Capitale nel 2010 e proponente un metallo moderno a metà strada tra il groove-thrash metal degli anni Novanta ed il suo fratello minore degli anni Duemila, ovvero il metal-core. La manciatina di brani che abbiamo modo di ascoltare in questo lavoro è ovviamente poco materiale per poter dare un giudizio approfondito su questa band, ma da “Let Her Bleed”, “Burning Cross” e “The End Of The Beginning” si possono e devono porre le basi per un proseguo di carriera assolutamente più personale e meno influenzato dai grossi nomi dei generi di riferimento degli Hellucination. Da una parte soprattutto i Pantera; dall’altra band quali Unearth, As I Lay Dying, oppure, evadendo un po’ dalla scena –core, Devildriver, Chimaira e Lamb Of God: i richiami a tali sonorità udibili in “Ruins” sono molteplici e, tenendo conto che si è di fronte ad un debutto, non si può ovviamente rimproverare ciò più di tanto ai Nostri, in quanto l’esperienza la si fa anche iniziando a padroneggiare al meglio il proprio genere d’appartenenza, ancor prima di imbarcarsi in sperimentazioni sonore o ricerche più accurate di un sound originale. E così, questi dieci minuti di musica trascorrono rapidissimi, tra un riff stoppato ed un’accelerazione thrash-death metal, tra un breakdown mosh di sufficiente fattura ed un discreto dinamismo della coppia di chitarre formata da Francesco Xella e Lorenzo Sicuro. Non ci convince appieno il vocalist Luca, sebbene il suo timbro scream ricordi in parte quello di ‘Tompa’ Lindberg – non esattamente un difetto, direte voi – vocalist ora defezionario e sostituito dalla new entry Giuliano Di Laura. L’opener “Let Her Bleed” è nettamente la traccia più orientata verso il metal-core, mentre la conclusiva “The End Of The Beginning” si attesta su classiche velocità thrash-death metal smorzate da spunti melodici di chitarra, difatti forte è la componente At The Gates in questo frangente. “Burning Cross” è invece l’episodio più frenetico e lancinante del lotto, memore di echi Arch Enemy, ed é anche il più convincente di un trio di canzoni piacevoli da ascoltare per qualche fruizione. Con il più classico degli ‘in bocca al lupo!’ ai ragazzi degli Hellucination, assegniamo a “Ruins” un sei pieno d’incoraggiamento e discrete prospettive. A risentirci in futuro!