7.5
- Band: HELLYEAH
- Durata: 00.45.26
- Disponibile dal: 03/06/2016
- Etichetta:
- Eleven Seven Music
- Distributore: Warner Bros
Spotify:
Apple Music:
Quinto album in studio per gli Hellyeah, che confermano formazione e producer e si ripresentano forti di una campagna di crowdfunding con uno scintillante “Unden!able”. Sin dai primi pezzi l’uomo alle pelli dimostra di sentirsi ‘Big Vinnie Style’: la batteria scoppiettante in primo piano è lucida, frizzante, rumorosa e pare di vedere il bel faccione sorridere in un tripudio di shots, tacos, 777 e cameriere scosciate. Dopo l’ipertrofica stupidità di “X”, “Scratch a Lie” e “Be Unden!able”, che tornerà più avanti in “STARTARIOT” e “10/34”, gli Hellyeah cambiano finalmente orizzonte, aggiungendo profondità ed emozione alle proprie coordinate in una gradita e fresca virata. Sfruttando le capacità di Chad Grey ci troviamo davanti all’insistente melodia di “Leap Of Faith”, ai passaggi orchestrali di “Grave” e alla pacata negatività di “_L_ove Falls”, uno scenario del tutto inedito per i diavoli di Dallas. Sulle stesse coordinate una canzone di cui si parlerà molto, quella “I Don’t Care Anymore” di Phil Collins registrata dai fratelli Abbott per i Damageplan e resuscitata digitalmente per l’occasione, parti del mitico Dimebag incluse. Tutto è incastrato a dovere finalmente, probabilmente grazie al mago della console Kevin Churko che, come fatto in precedenza con Ozzy, Five Finger Death Punch, Papa Roach ed In This Moment, mette finalmente mano anche in fase di scrittura, regalandoci l’ennesima bomba di quello che gli americani chiamano ‘active rock’. Senza nulla togliere ai musicisti, mai così affiatati e in palla, il coaching di Churko risulta in questo caso decisivo, col risultato del miglior album degli Hellyeah, anche senza che questo contenga i pezzi migliori in discografia. Alt-metal, bro-anthem, melodie avvincenti, grandi strizzate d’occhio alle radio e anche una chicca imperdibile per la ‘Pantera legacy’: getchapull!