7.5
- Band: HELSLAVE
- Durata: 00:36:51
- Disponibile dal: 16/06/2015
- Etichetta:
- Revalve Records
- Distributore: Masterpiece
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“Endless Path” è uno degli ultimi strascichi del 2015 ormai archiviato. Tuttavia, come già detto tante volte, uno dei tanti aspetti positivi della musica è che non scade mai, dunque non è mai troppo tardi per scoprire album e lavori rimasti nascosti nelle annualità passate. Questo album di debutto dei romani Helslave è proprio uno di questi casi, un lavoro che vale decisamente la pena di scoprire e godersi nel corso di questo 2016 nonostante sia uscito già da qualche mese. La musica dei quattro capitolini affonda le proprie radici in un death metal melodico di stampo prettamente svedese che ad un primissimo – e superficiale – ascolto, si potrebbe persino etichettare come l’ennesimo gruppo alla Dark Tranquillity, At The Gates e simili. In parte questo sarà anche vero, perché la musica dei Nostri è effettivamente influenzata in maniera evidente e palese dalle ritmiche in uptempo dei gruppi di Gothenburg e dunque, se diciamo che gli Helslave non inventano assolutamente niente di nuovo, di certo non correremo il rischio di essere linciati. Ma chi ha detto che per fare buona musica si debba per forza inventare qualcosa di totalmente nuovo? La scena metal è piena di fabbri picchiatori che, senza aver mai introdotto alcuna novità, hanno scritto fior fior di discografie, apprezzate sia da appassionati e completisti del genere che da ascoltatori più occasionali. Ecco quindi che a questo punto entrano in scena gli Helslave: quattro ragazzi che in maniera professionale e terribilmente genuina hanno confezionato un disco senza troppe pretese che si ascolta davvero molto volentieri. In “Endless Path” infatti troviamo quel suono magico e fascinoso delle prime release degli In Flames, At The Gates, Dark Tranquillity, ma anche di Dissection o Amon Amarth nei momenti più epici, con questi riff intrecciati, melodici e ficcanti. A tratti, poi, i Nostri provano anche ad inserire alcuni passaggi più moderni e ricchi di groove, in un sentore vagamente Gojira (“Devourers Of Light”, ad esempio) che donano a “Endless Path” una verve attuale, e non solamente nostalgica. Il songwriting è certamente il punto principale di forza di questa release, i brani sono tutti molto divertenti e piacevoli da ascoltare e fanno passare in secondo piano una personalità non propriamente debordante. Il resto lo fa la produzione: il disco è infatti stato registrato negli OuterSound Studios di Giuseppe Orlando e, in tutta sincerità, un suono centrato è proprio la ciliegina sulla torta, equilibrato, non bombastico, pulito ma senza che questa nitidezza vada ad inficiare sulla cattiveria dei brani e dunque sulla loro efficacia. Un gruppo, questo, che ha fatto un deciso salto di qualità rispetto all’EP d’esordio, e ci auguriamo che la loro crescita continui in questa maniera così esponenziale perché le potenzialità per fare bene ci sono tutte.