6.5
- Band: HELSLAVE
- Durata: 00:11:49
- Disponibile dal: 01/02/2013
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Discretamente piacevole risulta alle nostre orecchie l’esordio discografico autoprodotto dei capitolini Helslave, che fanno seguire questo “Ethereal Decay”, EP di debutto, alla manciata di tracce rese disponibili on line nel 2010. Solo tre brani, per poco più di una decina di minuti di musica, 100% incastonati nel filone thrash-death metal melodico e parossistico, punteggiato qua e là da richiami estemporanei al metal-core più ortodosso e diretto. La scena svedese dei Nineties, da Hypocrisy a Dissection, da Amon Amarth ad At The Gates, fino ai Dark Tranquillity, come ci comunica lo stesso quintetto di Roma, è fonte di principale e primaria ispirazione per i ragazzi e nel songwriting degli Helslave tutto ciò si percepisce chiaramente. Quindi, nel trattare questo lavoro, ci si deve orientare per forza verso un giudizio positivo e generoso per la valida reinterpretazione di un genere che è gradito a tantissima gente, mentre l’aspetto negativo risiede ovviamente nella quasi nullità di idee originali che la band porta con sé. Tutti e tre gli episodi di “Ethereal Decay”, infatti, stagnano bellamente nella poderosa cavalcata abrasiva tipica del thrash-death metal, in vocalizzi caustici e corrosivi e in un riffing ossessivo e lancinante che trasmette in breve anche le suddette influenze Dissectioniane, per poi essere pure accostabile, magari per i giovanissimi, ai nomi più famosi usciti dall’ambito metal-core americano – chi dice As I Lay Dying? – o tedesco, Caliban e Heaven Shall Burn in primis. La registrazione al 16th Cellar Studio della Città Eterna è di qualità e potenza sopraffina, quindi c’è pochetto da dire ancora sugli Helslave: ascolto che farà piacere ai completisti del genere, perfettamente superfluo per chi non si ciba quotidianamente di questo approccio musicale. Noi aspettiamo fiduciosi, fra qualche tempo, il full-length attualmente in lavorazione.