6.5
- Band: HEROES OF FORGOTTEN KINGDOMS
- Durata: 00:43:13
- Disponibile dal: 31/10/2018
- Etichetta:
- Underground Symphony
- Distributore: Audioglobe
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Grodan il mago, Gildor l’elfo, Robert il barbaro, Argo Skia il religioso e Darmian il cavaliere: sono loro i cinque eroi che combattono lo stregone Xatron per la libertà dei Forgotten Kingdoms, i regni dimenticati. Sono gli Heroes Of Forgotten Kingdoms e già dal nome si può capire la direzione musicale di questi ragazzi che arrivano da Viterbo per regalarci un disco d’esordio che potrà attirare le attenzioni di chi ha ancora tanta fame di un sound mitologico ed epico. Il gruppo laziale debutta infatti con questo “Dragonslayer” e dieci pezzi ricchi di tante sfaccettature che vanno dal classico power metal sinfonico alla Rhapsody per arrivare fino al folk, tanto che la band ha deciso di chiamare il proprio stile ‘adventure metal’. Nonostante i clichè siano fin troppo presenti durante l’ascolto, è anche piuttosto evidente come gli Heroes Of Forgotten Kingdoms provino a giocarsi le loro carte senza indugi, con un sound spavaldo ed epico, ricco di coretti alla Gloryhammer e con la presenza del violino che spesso si prende le luci della ribalta creando delle sonorità che non possono che portare alla mente i nostrani Elvenking e soprattutto gli Spellblast, quelli degli esordi. Il disco registrato da Andrea De Paoli (Maze Of Heaven, ex Labyrinth, ex Vision Divine…), che si è anche occupato di alcuni arrangiamenti di tastiera, presenta lo splendido artwork firmato da Dan Goldsworthy (Alestorm, Gloryhammer, Accept), ed è indirizzato a tutti i fan di Ancient Bards, Kaledon, Twilight Force e di tutte le band già citate in precedenza. Certo che la partenza con “Heroes Of Forgotten Kingdoms”, lunga intro narrata che supera i sette minuti complessivi, mina non poco l’ascolto e fa immediatamente azionare il tasto ‘skip’. Per fortuna le cose migliorano con il primo vero brano del disco, “Dragons’ Awakening”, e, successivamente, con la veloce e coinvolgente “The Last Knight” . Il quintetto laziale punta su pezzi molto diretti e di breve durata senza troppe divagazioni e la scelta pare vincente. Giacomo Voli (Rhapsody Of Fire) impreziosisce al microfono il lavoro della band nella riuscita “The Ancient Will Of The Prophecy”, mentre l’acustica ballatona “Deadly Crimson Flower” ci accompagna attorno al falò a riposare dopo una lunga giornata di cammino e di battaglia. Un tocco becero – nel senso positivo – accompagna a ritmo di violino l’accattivante “Power Of Magic” ed è impresa ardua resistere al coro trionfante di “Lord Of The Seas”. “Dragonslayer” è un disco che a tratti suona leggermente scolastico, ma che alla lunga ne esce vittorioso, grazie a ritmi e melodie avvincenti. Probabilmente ci vuole qualcosa di più per sorprendere e convincere pienamente l’ascoltatore esperto di power metal, quello cresciuto negli anni Novanta, ma tra dragoni, elfi, magia e tanto power folk metal, gli Heroes Of Forgotten Kingdoms dimostrano di saperci fare, eccome.