
7.0
- Band: HESPERIA
- Durata: 01:16:04
- Disponibile dal: 17/01/2025
- Etichetta:
- Hammerheart Records
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Il progetto solista Hesperia, portato avanti con dedizione e coraggio dal polistrumentista Hesperus da ormai quasi trent’anni, si può dire che rappresenti un unicum all’interno del panorama della scena estrema nazionale. Gli album – e con il nuovo “Fra Li Monti Sibillini” siamo arrivati all’ottavo full-length – sono un viaggio nel tempo, nella tradizione e nella storia del nostro paese, sono delle storie che vengono raccontate e che talvolta sembrano mettere la proposta musicale quasi in secondo piano. Dopo gli esordi musicalmente assai incerti, gli Hesperia hanno continuato a portare avanti le proprie idee interessanti affinando negli anni la musica, rendendola finalmente convincente ed in alcuni casi davvero valida. Dopo aver incentrato i lavori precedenti sulle storie, leggende e tradizioni dei popoli italici e successivamente di quello romano in particolare, il viaggio nel tempo di Hesperus continua nel sempre misterioso e affascinante Medioevo, incentrando il nuovo album sulla sibilla, figura che affonda le proprie radici nell’epoca antica per poi travalicare i secoli sino ad arrivare all’evo di mezzo, grazie al suo fascino senza tempo.
Il raccontastorie Hesperus è stato bravo nel preparare un album che è in pratica un percorso che guida l’ascoltatore attraverso luoghi, fantasie e leggende della tradizione peninsulare durante i ‘secoli bui’. La produzione dell’album è più che buona: alle parti atmosferiche, folk e ai racconti si inseriscono abbastanza bene le parti musicali, che si rifanno principalmente a un black metal piuttosto grezzo e lineare, sebbene melodico, in stile Ancient, mentre in alcune occasioni, quelle più violente, lo stile può invece avvicinarsi un po’ ai primi Absu.
La prima parte dell’album è forse quella più interessante, quella in cui l’ascoltatore viene trascinato indietro nel tempo di mille anni e si trova a dover attraversare in modo avventuroso monti e foreste di un’Italia selvaggia, costellata da abbazie, castelli e taverne. La bravura degli Hesperia è quello di saper rievocare con forza un mondo per certi versi leggendario, dove chi ascolta l’album non è solo un osservatore di quanto la musica riesce ad descrivere, ma è protagonista all’interno di questa storia. Le parti musicali folk di foggia medievale sono riprodotte davvero bene ed è sempre un piacere ascoltare il nostro tradizionale “saltarello”, ballo emblematico del Medioevo italiano.
Da segnalare i tre brani della Grotta della Sibilla, i quali danno un’idea perfetta di quanto descritto sinora, e quelle riguardanti il poeta ed eretico italiano Cecco d’Ascoli.
Senza dubbio questa release ha un minutaggio impegnativo che la penalizza un po’, tuttavia, nonostante le sue particolarità ,bisogna dire che la proposta sta in piedi e sa creare una storia con la magia di una favola. Vi si potrebbero trovare anche echi sonori che riportano agli Evol di “Dreamquest” o, volendo uscire dal mondo metal, cercare raffronti con Limbo, Kirlian Camera o ancora i Sopor Aeternus, senza dimenticare, come suggerisce l’etichetta in sede di presentazione, i mostri sacri Dead Can Dance: tutte band che sanno creare incredibili atmosfere, inserire dialoghi e parti narrate per arricchire ancor di più una proposta musicale già di suo affascinante. Un album che ha la sua forza nella sua unicità. Incoraggiamo i curiosi e coraggiosi a vivere un’esperienza diversa dal solito.