6.0
- Band: HEXIS
- Durata: 00:38:45
- Disponibile dal: 14/04/2017
- Etichetta:
- Halo Of Flies
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Il secondo album dei danesi Hexis arriva sui nostri piatti liberando nell’aria un’immediata quantità d’odio e livore che sin dal primo ascolto lascia piuttosto basiti, ma non sappiamo se nel modo giusto. “Tando Ashanti” è una dichiarazione d’odio, una mistura di suoni marci e crudeli che ci mettono di fronte a un annichilente post-black metal che trasuda tanto hardcore quanto crust passando per momenti sludge, ma fatica a lasciare un vero e proprio segno. Le composizioni sono essenziali, e i tre minuti vengono superati solo in quattro pezzi su undici, c’è un’esigenza compositiva palpabile, giacché il rancore eviscerato in questo album suona tanto puro quanto la produzione stessa, che ci restituisce un suono diretto e quasi live. Da un’apertura ad opera di suoni e stridore che deflagra poi nella pesantissima sludgy “Ashanti”, a momenti ferini come “Calamitas” o più post come la cadenzata “Nocturnus”, col suo senso di ineluttabilità che sposa improvvisi sbalzi di mood, “Tando Ashanti” scorre tutto sommato con piacere, nel senso meno letterale del termine. Perché di fatto – e qui va un plauso ai danesi – la sensazione di claustrofobia, di dedalo cacofonico, riesce a farsi strada nell’ascoltatore con la pesantezza di una macchina schiacciasassi, e se questo era l’intento, ben fatto amici. Quello che non ci torna è un’assenza di personalità piuttosto palpabile, perché per quanto i brani risultino più che buoni, non ci resta praticamente nulla dopo l’ascolto, cosa che proprio a favore dei Nostri non gioca. Non stiamo parlando di un album che non funziona o brutto, anzi, i danesi creano una quarantina di minuti tesi e che dal vivo deve funzionare alla grande, ma tutto sommato questi brani suonano indistinguibili rispetto a decine di altri nomi del genere. Apprezzabile ma decisamente non essenziale.