HEXVESSEL – Nocturne

Pubblicato il 10/06/2025 da
voto
8.5
  • Band: HEXVESSEL
  • Durata: 00:57:59
  • Disponibile dal: 13/06/2025
  • Etichetta:
  • Prophecy Productions

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Mat ‘Kvohst’ McNerney e l’ispirazione vanno a braccetto da tanti anni, ormai, e il suo curriculum come musicista è sufficientemente vasto per fare impressione un po’ a tutti: Beastmilk/Grave Pleasures, Dodheimsgard, The Deathtrip, Void e mille altri progetti magari meno esposti, ma artisticamente notevoli.
Il nostro – di origini albioniche ma da molto tempo attivo nel mondo scandinavo – ha dato un nuovo, ennesimo colpo di coda quando ha praticamente reinventato i suoi Hexvessel, ammantandoli di un’aura completamente nuova grazie all’introduzione di strutture post-black, atmospheric black e doom metal con il precedente “Polar Veil”.
Questa nuova svolta ha svecchiato la proposta precedente che, a nostro avviso, stava un po’ perdendo freschezza e immediatezza. Quello che in “Polar Veil” è rimasto a fare da ponte con il passato è l’enorme amore per la natura del nostro Mat e la sua voce narrante rigorosamente sempre in pulito, capace quindi di creare canzoni particolari e, a loro modo, originali: dopo meno di due anni, “Nocturne” sviluppa lo stesso discorso e – a partire dall’artwork – se ne pone come una continuazione chiara sia musicale che concettuale.
Se sul villaggio innevato del precedente disco aleggiava una figura femminile oscura, stavolta i toni di grigio rivelano, sulle stesse abitazioni, la presenza dei lineamenti scheletrici della Morte stessa. Il percorso musicale è analogo: dopo le malinconiche note di piano di “Opening” la lunga “Sapphire Zephyrs” riprende il discorso esattamente dove era stato interrotto con l’album precedente. Siamo davanti a ben otto minuti di un brano che potrebbe essere definito il nuovo trademark dei nostri: un tappeto elettrico di fattura black metal, chitarre acustiche, la voce pulita di Kvohst, interludi con voce in scream e un suono complessivamente solenne ed emozionale.
La successiva “Inward Landscapes” prosegue sullo stesso stile, accentuando la componente rallentata e doom. Siamo nuovamente di fronte ad un brano di quasi nove minuti che non può non far ritornare alla mente gli Enslaved da “Axioma Ethica Odini” in poi. Anche in questa canzone si fanno notare la calma parte acustica centrale e la chiusura decisamente prog-rock, vicina se vogliamo a certi Opeth; “A Dark Graceful Wilderness” è invece più concisa, strutturalmente parlando, con ancora una volta una linea vocale meravigliosa che ben si abbina alle chitarre black metal e alle tastiere progressive.
Tutto il resto della tracklist alterna tutti gli elementi citati in maniera esemplare e se “Nocturne” va sicuramente ascoltato come flusso musicale ininterrotto, ci sentiamo di citare almeno l’epica “Spirit Masked Wolf”, l’acustica “Concealed Descent” e le bellissime parti ambient della conclusiva “Phoebus” come momenti degni di nota.
“Nocturne” è, nel complesso, composto da quasi un’ora di musica e si muove meravigliosamente bene in un mondo musicale che, per ora, è frequentato da pochi. Rispetto al precedente “Polar Veil” riesce nell’operazione di rendere più solide le strutture black metal ma di andare a ripescare il percorso progressivo settantiano, sia in elettrico che in acustico. Senza tanti giri di parole: in questi anni stracolmi di uscite “Nocturne”, oltre ad essere bellissimo, è un disco quasi miracoloso nel creare un proprio stile riconoscibile fin dal primissimo ascolto.

TRACKLIST

  1. Opening
  2. Sapphire Zephyrs
  3. Inward Landscapes
  4. A Dark & Graceful Wilderness
  5. Spirit Masked Wolf
  6. Nights Tender Reckoning
  7. Mother Destroyer
  8. Concealed Descent
  9. Unworld
  10. Phoebus
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