HIDEOUS DIVINITY – LV-426

Pubblicato il 17/04/2021 da
voto
8.0
  • Band: HIDEOUS DIVINITY
  • Durata: 00:16:14
  • Disponibile dal: 23/04/2021
  • Etichetta:
  • Century Media Records
  • Distributore: Sony

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Se oggi dovessimo indicare una band (una sola!) che meriti di guidare la scena estrema tricolore negli anni a venire, quella non potrebbe che rispondere al monicker degli Hideous Divinity, veri e propri monumenti alla voglia di migliorarsi e di mettersi continuamente in gioco sul campo del death metal più moderno e concitato. È trascorso un anno e mezzo dalla pubblicazione di “Simulacrum”, esordio sotto l’egida della potentissima Century Media ed ennesima dimostrazione di forza dopo un trittico di dischi osannato dai fan di Hate Eternal, Nile e altri maestri dell’alta velocità, e la band capitolina – approfittando del tempo libero garantito dalla pandemia – torna fra noi con quello che non esitiamo a definire un gioiellino stupefacente, oltre che un’opera in grado di aprire un nuovo corso nella carriera dei suoi autori.
Trattasi ‘soltanto’ di un EP di tre brani (due inediti e un’incredibile cover di “Delirium Trigger” dei Coheed and Cambria), ma guai a sottovalutarne lo spessore artistico o a bollarlo come un’uscita minore nata con il mero scopo di mantenere il nome attivo sul mercato; fin dall’intrigante concept basato su “Aliens” di James Cameron, infatti, “LV-426” emana un fascino magnetico che il contenuto della breve tracklist non fa altro che validare in un’escalation di passione e ingegno, dimostrando come anche in certe sonorità ‘fast & furious’ si possa celare un cuore palpitante. Concetti che la monumentale opener “Acheron, Stream of Woe” – sei minuti che da soli valgono il cosiddetto prezzo del biglietto e che si attestano nella top 3 delle canzoni scritte dai Nostri – esemplificano in una sorta di mini-suite dall’andamento epico e controllato, punteggiato di strappi improvvisi, melodie azzeccatissime e arpeggi raggelanti su cui il growling di Enrico ‘H.’ Di Lorenzo fa letteralmente il bello e il cattivo tempo. Una partenza da applausi che la successiva “Chestburst”, stilisticamente più vicina alla frenesia degli album precedenti, non stempera nella maniera più assoluta, mettendo in luce un approccio più compatto e rifinito di quello passato e sacrificando il quantitativo di riff e cambi di tempo in favore di una maggiore lucidità espressiva.
Se a questo aggiungiamo una resa sonora che recupera l’organicità del vecchio “Cobra Verde”, incupendola per esigenze di narrazione, è facile vedere in “LV-426” un giro di boa cruciale per gli Hideous Divinity, i quali possono cominciare a pensare davvero in grande in vista della prossima fatica sulla lunga distanza.

TRACKLIST

  1. Acheron, Stream of Woe
  2. Chestburst
  3. Delirium Trigger (Coheed and Cambria cover)
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