7.5
- Band: HIDEOUS DIVINITY
- Durata: 00:48:59
- Disponibile dal: 24/04/2012
- Etichetta:
- Unique Leader
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Non vi è più bisogno di conferme: l’Italia è ormai un punto di riferimento della scena death metal, almeno a livello europeo. Ormai da qualche anno a questa parte, a cadenza regolare ci ritroviamo ad ascoltare e a presentarvi ottimi album death metal provenienti dalla nostra penisola e non ci pare proprio più il caso di utilizzare termini o aggettivi come ‘sorpresa’, ‘rivelazione’, ‘inaspettata’. Come la Polonia alcuni anni fa, anche l’Italia “estrema” è definitivamente esplosa e sta inondando il panorama underground con un getto di band praticamente inarrestabile. Questa volta ci tocca parlare degli Hideous Divinity di Enrico Schettino, ex chitarrista degli Hour Of Penance, che per imbarcarsi in questa sua nuova avventura ha reclutato una lineup di esperti musicisti del circuito della capitale (ex e attuali membri di VII Arcano, Chtonian Nemeton e Whiskey & Funeral). Il Nostro ha suonato nei vecchi “Disturbance” e “Pageantry For Martyrs”, quindi nessuno si stupirà di sentire echi dei Penance d’annata tra i solchi di questo “Obeisance Rising”. L’influenza, tuttavia, non è importante tanto quella dei Nile, citati assai spesso soprattutto nella prima parte del disco, assieme, ovviamente, ai “soliti” Morbid Angel e ai primissimi Hate Eternal. Siamo insomma di fronte a un album di death metal di matrice statunitense, serratissimo e violento come il genere impone, ma tutt’altro che caotico o raffazzonato. Come del resto hanno dimostrato a suo tempo gli Hour Of Penance, si può ancora maneggiare questo sound senza andare incontro a una valanga di clichè. Basta non aver paura di utilizzare un pizzico di melodia e groove e mettere le capacità tecniche al servizio dei brani; infine, l’esperienza accumulata negli anni e un’indubbia conoscenza del genere fanno il resto. “Obeisance Rising”, nonostante qualche lungaggine e una vago senso di ripetitività che emerge verso il finale della tracklist, è un’opera ispirata e curatissima, che presenta una formazione che può essere definita ‘emergente’ sostanzialmente solo sulla carta. Tanti i brani pregevoli, ma ci teniamo a menzionare la quadrata “Summoning Fists To Heaven”, che propone dei bei tratti su tempi medi, e le rapide e coinvolgenti “Cerebral Code Of Obeisance” e “I Deny My Sickness”, la prima giocata anche su diverse soluzioni care agli Hour Of Penance di “The Vile Conception”. Un debut brillante, quindi, che si avvale, tra l’altro, di una produzione eccellente firmata da Stefano Morabito nei suoi 16th Cellar Studios e che viene pubblicato dalla storica Unique Leader. Ma, d’altronde, anche queste cose non sono più una novità per la sempre più affidabile scena death metal nostrana.