HIEROPHANT – Death Siege

Pubblicato il 22/08/2022 da
voto
7.0
  • Band: HIEROPHANT
  • Durata: 00:39:56
  • Disponibile dal: 26/08/2022
  • Etichetta:
  • Season Of Mist

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Prima di iniziare la disanima di “Death Siege”, quinto full-length degli Hierophant, è bene ribadire subito una cosa: l’attuale incarnazione della band emiliana, fatta eccezione per la presenza dei membri fondatori Ben Tellarini (batteria) e Lorenzo Gulminelli (voce/chitarra, in forze anche presso i The Secret), non ha nulla a che spartire con quella che ormai dodici anni fa esordiva sul mercato con un disco omonimo che le avrebbe poi permesso di firmare un contratto con Bridge Nine (etichetta di Defeater, Verse, ecc.) e di aprire i concerti di leggende dell’hardcore/metal come gli Integrity. “Mass Grave” del 2016 ha ufficialmente inaugurato una seconda fase di carriera che il successivo EP “Spawned Abortions” (2018) ha spinto verso il punto di non ritorno, per arrivare oggi a quello che potremmo benissimo vedere come un patto di sangue stipulato con le forme più degenerate e intransigenti del metal estremo. Musica che fornica nell’Abisso e che ostenta in ogni modo il proprio attaccamento ad un linguaggio esasperato ed esasperante, lo stesso di realtà come Diocletian, Concrete Winds e Antichrist Siege Machine, senza che i concetti di resa ed armonia vengano presi minimamente in considerazione durante il discorso.
La tracklist coincide quindi con una fase di apnea nella quale la materia death e black metal viene vomitata dal quartetto in un flusso pressoché privo di variazioni o di saliscendi emotivi; un’aggressione ininterrotta che vede riff carnali e blast-beat distruttivi piovere come pece ribollente tutt’intorno all’ascoltatore, mentre una voce prossima al deragliamento scandisce una serie di testi che – anche in questo caso – non lascia spazio a dubbi circa la natura odierna del progetto tricolore (“Light will become darkness, life will become death. Forever“). L’impatto di episodi come “Seeds of Vengeance”, “Devil Incarnate” o della più strutturata “Nemesis of Thy Mortals” è di quelli che non perdonano, ed è inoltre evidente come la band ‘ci creda’ davvero in questo concept barbaro, tuttavia – dopo qualche fruizione – ci sentiamo di dire che avremmo preferito un po’ più raziocinio e un po’ meno ignoranza da filone war metal.
Il suddetto “Mass Grave” poteva sicuramente contare su una messa a fuoco maggiore e su una gamma di soluzioni groovy e cadenzate che aiutavano a spezzare il ritmo e ad infondere dinamismo all’album, mentre “Death Siege”, a furia di pestare convulsamente, finisce talvolta per perdersi nel suo stesso loop di odio e violenza scriteriati, cosa che a nostro avviso ne riduce lo spessore e la longevità. Ad ogni modo, se le sonorità descritte rappresentano il vostro pane quotidiano, l’invito è assolutamente quello di non trascurare questo comeback. A quel punto, “Death Siege” potrebbe anche diventare una delle uscite-cardine della vostra annata musicale.

TRACKLIST

  1. Mortem Aeternam
  2. Seeds of Vengeance
  3. Devil Incarnate
  4. Bloodbath Compendium
  5. Crypt of Existence
  6. Interlude
  7. In Chaos, in Death
  8. Abysmal Annihilation
  9. Death Siege
  10. Nemesis of Thy Mortals
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