7.0
- Band: HIGH COMMAND
- Durata: 00:42:21
- Disponibile dal: 27/09/2019
- Etichetta: Southern Lord
- Distributore: Goodfellas
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Un debutto coi fiocchi quello di questi giovani High Command, band thrash del Massachusetts che si presenta sul mercato con un disco che attinge a piene mani suoni, giri e attitudine dall’immaginario degli anni ’80 che contano e non fa finta nemmeno per un secondo che non sia così. Ed ecco dunque che tra passaggi degni dei Metallica di “Kill’Em All”, riff scritti sotto il poster degli Slayer, passeggiate marziali sotto l’egida dei Celtic Frost, senza disdegnare una capatina nel thrash tedesco, gli High Command riescono in uno di quei piccoli miracoli che fanno la differenza tra roba derivativa e senza mordente e progetti che pur omaggiando totalmente dei totem sacri e inviolabili tira fuori un album che funziona dannatamente bene. Il gruppo ha una carica notevole laddove, tra midtempo indiavolati e aperture thrash-crossover fulminee, riesce a creare tre quarti d’ora di musica immediatamente riconoscibile forse proprio perché riconducibile ad un filone primigenio che tutti abbiamo assimilato dall’inizio, ma non per questo non godibile e a modo suo ‘personale’, con tutti i limiti del caso. Il tiro sprigionato dal quintetto ci fa perdonare così alcuni momenti davvero un po’ troppo simili a quelli già sentiti dalle loro ispirazioni e anzi ce ne fa apprezzare l’omaggio. Dal canto loro, gli High Command sembrano crederci veramente, e sebbene operanti all’interno di un codice ben chiaro, creano delle piccole cannonate di thrash metal che sanno esattamente cosa fare e come farlo, come l’apertura immediata e stupefacente, per la sua effettiva realizzazione, come quella di “Inexorabile Darkness”, facendoci addentrare in un immaginario battagliero e diretto, senza rifiniture o delicatezze di sorta (ascoltate brani come “Impaled Upon The Gates” o “Forged To Kill” per capire cosa intendiamo). Insomma, uno di quei casi forse non così fortuiti in cui una totale abnegazione verso un genere di riferimento sembra aver sfornato un lavoro divertentissimo e godibile invece che una sterile rivisitazione di un canone trito e ritrito. Di sicuro saranno un piacere da vedere dal vivo.