6.0
- Band: HIGH SPIRITS
- Durata: 00:34:31
- Disponibile dal: 31/07/2020
- Etichetta:
- High Roller Records
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Gli High Spirits sono una creatura del polistrumentista Chris Black, che tra i suoi innumerevoli progetti (Professor Black, Aktor, Dawnbringer tra gli altri), porta avanti questo moniker, in effetti partito con buoni riscontri una decina di anni fa. “Hard To Stop” è il quarto full-length ufficiale (senza contare demo, compilation, EP, singoli, ecc.) ed è stato interamente registrato in studio dallo stesso autore che, come al solito, si occupa del cantato e di suonare tutti gli strumenti, mentre dal vivo si avvale di altri strumentisti.
Avevamo lasciato Black con il precedente album “Motivator” del 2016, un disco pressochè superfluo, poco ispirato e davvero poco convincente. Adesso l’autore torna con nove nuove tracce, per una durata che anche stavolta si aggira intorno alla mezz’oretta; la nostra impressione è che però ci siano delle novità a livello stilistico, perchè tendenzialmente il sound appare più morbido e influenzato da sonorità rock e punk mainstream, tanto che il tutto ci sembra decisamente meno vicino all’hard & heavy e molto più accostabile ad un rock orecchiabile e diretto, forse persino radiofonico: una componente, questa, che magari è stata sempre presente nello stile della band, ma che ora viene particolarmente accentuata. Vista la piega presa negli ultimi tempi dal progetto, non ci sentiamo peraltro neanche di biasimare questa scelta, probabilmente più affine a quello che possono incarnare oggi gli High Spirits.
Nella tracklist ci sono brani gradevoli, tra i quali potremmo citare l’opener “Since You’ve Been Gone” o “All Night Long”, che presentano tutto sommato ancora qualche reminiscenza heavy: d’altronde, chi li segue da tempo, sarà più portato ad aspettarsi uno stile che possa essere accostabile a quello dei primi album. In linea di massima, tuttavia, come precisato, con questo nuovo lavoro la band punta in maniera più decisa verso un rock energico e grintoso, potenzialmente rivolto ad un’audience più ampia, per cui non possiamo escludere che poi alla fine il disco possa avere anche più successo rispetto ad altri precedentemente pubblicati. Staremo dunque a vedere se Chris Black ha fatto la scelta giusta o meno e se avrà giocato bene le sue carte. Si segnala, infine, che il mixaggio è stato curato da Dan Swanö, sotto questo profilo un’assoluta garanzia.