7.5
- Band: HOLLYWOOD UNDEAD
- Durata: 00:52:20
- Disponibile dal: 27/10/2017
- Etichetta:
- BMG
- Distributore: Universal
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Dopo il mezzo passo falso di “Day Of The Dead”, c’era una certa attesa di rivalsa intorno al quinto album degli Hollywood Undead (poco originalmente intitolato “V”), aspettativa apparentemente ripagata appieno a giudicare dai primi due singoli “California Dreaming” e “Whatever It Takes”, non a caso posti in apertura e manifesto di quanto di meglio il quintetto mascherato è in grado di offrire: chitarroni nu-metal, strofe rappate, ritornelli ultra melodici ed arrangiamenti da climax cinematografico, accompagnati da una produzione da Pimp My Album. Quando stavamo già pregustando un ritorno ai fasti di “Notes From The Underground”, ci pensano però le successive “Bad Moon” e “Ghost Beach” a riportarci alla dura realtà, con un R&B da happy-hour: come se, dopo aver messo a fuoco il Sunset Strip, Charlie Scene e soci si fossero spostati a Malibu a sorseggiare un drink ammirando il tramonto. Da qui in poi, fortunatamente, si torna su buoni livelli, con la consueta alternanza tra le diverse anime della band losangelina: spazio dunque a fight-song (“Renegade”, “Pray (Put Em in the Dirt)”) con i chitarroni in primo piano, party-song (“Riot”, “We Own The Night”, “Bang Bang”) dove l’elettronica flirta col rap, soft-song (“Nobody’s Watching”, “Your Life”) in cui è la melodia a farla da padrone, e un gradito ritorno alle atmosfere hip-hop degli esordi (“Broken Record”, “Black Cadillac”, con B-Real dei Cypress Hill, e “Cashed Out”), a conferma di come stavolta il quintetto mascherato abbia voluto esplorare tutte le sfumature del proprio sound. Il risultato, al netto di un paio di episodi fin troppo radio-friendly, è un buon disco, inferiore solo a “Notes From The Undeground” ma nettamente migliore del suo predecessore. In attesa di sentire l’atteso ritorno del figliol prodigo Deuce, possiamo dire che stavolta “V” fa rima con vittoria.