HOLY MARTYR – Hellenic Warrior Spirit

Pubblicato il 16/09/2008 da
voto
7.5
  • Band: HOLY MARTYR
  • Durata: 00:56:39
  • Disponibile dal: 12/09/2008
  • Etichetta:
  • Dragonheart
  • Distributore: Audioglobe

Spotify:

Apple Music:

Con l’uscita di “Still At War” nel 2007, i sardi Holy Martyr avevano attirato l’attenzione degli amanti dell’epic metal classico sia italiani che esteri proprio grazie alla qualità di quel lavoro. Un disco che arrivava dopo mille peripezie, tra cambi di lineup, demo ed EP e rappresentava quindi anche un importante traguardo per un gruppo che di gavetta ne aveva fatta anche troppa. A poco più di un anno di distanza il ritorno con il nuovo “Hellenic Warrior Spirit”, un altro disco epico, battagliero e ricco di quelle atmosfere marziali ed eroiche che stanno alla base del sound del quintetto sardo. Come riferimenti principali potremmo citare i soliti nomi di Warlord, Iron Maiden, Manilla Road, primi Manowar e molto anche degli Slough Feg. Le composizioni di “Hellenic Warrior Spirit” puntano sulla solennità, sul pathos, si articolano perlopiù su tempi medi e le accelerazioni sono del tutto sporadiche. I testi vertono su Sparta e sulla battaglia delle Termopili, tema che i nostri hanno a cuore e già avevano affrontato ben prima dell’uscita del film “300”. L’intro sinfonica “March” fa strada a “Spartan Phalanx”, mid tempo epico e imponente dal chorus molto diretto. Segue “Lakedaimon”, canzone un po’ più aggresiva come riff sulla strofa e comunque melodica e immediata sul ritornello. Sebbene le chitarre suonino un tantino “grasse”, i suoni sono complessivamente buoni e rendono giustizia ad una prestazione strumentale matura, composta e scevra da tecnicismi o inutili orpelli. Il cantante Alex Mereu non si prodiga in falsetti da sirena o superflui acuti, ma la sua prestazione è al contrario calda e “sentita”, decisamente adatta al contesto. Molto incentrato sulla melodia il guitar work, soprattutto in fase solista. Procedendo nell’ascolto troviamo “H’Tan H’Epi Tas”, un intermezzo acustico che introduce “Hellenic Valour”, brano cadenzato di quasi otto minuti che nella prima metà lenta e solenne vede la partecipazione del cantante degli Adramelch, Vittorio Ballerio. Nella seconda parte il pezzo si fa più massiccio nelle ritmiche e sfocia in cori ideali per essere intonati dal pubblico durante i live. Questa è una caratteristica anche della successiva “Kamari, Andreia, Polemos”, mentre la rocciosa “The Call To Arms”, al di là del titolo, richiama i Manowar degli esordi. Decisamente evocativa, doomy e quasi sabbathiana nei rallentamenti “Defenders In The Name Of Hellas”. Il brano dura ben otto minuti così come “The Lion Of Sparta”, pezzo che varia da cavalcate in Maiden-style a parti più battagliere dove i ritmi rallentano e la voce di Alex si pone in primo piano. Decisamente bello (e molto “300”) l’artwork. Un disco convincente quindi e che mette in luce una band in crescita. Se amate l’epic metal incontaminato un ascolto è d’obbligo.

TRACKLIST

  1. March
  2. Spartan Phalanx
  3. Lakedaimon
  4. H'Tan H'Epi Tas
  5. Hellenic Valour
  6. Kamari, Andreia, Polemos
  7. The Call To Arms
  8. Molon Labe
  9. Defenders In The Name Of Hellas
  10. The Lion Of Sparta
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.