HOMICIDE HAGRIDDEN – Us

Pubblicato il 09/01/2013 da
voto
7.0
  • Band: HOMICIDE HAGRIDDEN
  • Durata: 00:31:03
  • Disponibile dal:
  • Etichetta:
  • Buil2kill Records
  • Distributore: Audioglobe

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“Gli Slayer che incontrano i The Haunted (quelli duri)”. Se dovessimo sintetizzare in un tweet “Us” dei nostrani Homicide Agridden scriveremmo proprio questo. I piemontesi sono attivi dal 1994 ma con questo album sono al secondo passo della loro carriera in termini di lunghe pubblicazioni. In poco più di mezz’ora, spalmato su nove tracce, si manifesta un thrash metal d’impatto, dalla produzione moderna e ben curata che esalta il suono tagliente delle chitarre, che è derivativo (molto) delle due band citate in apertura. Sono tanti i gruppi che all’esordio pagano il dazio alle influenze giovanili ma c’è chi riesce a farlo bene e chi no. Gli Homicide Agridden riescono a esaltare e a esaltarsi con queste tracce dove nell’impatto ricordano gli americani, ma quando invece c’è da generare coinvolgimento nei break virano verso la scuola svedese, maestra del sottogenere. Ma, come detto, il risultato è ottimo. Dopo cinque secondi dall’inizio dell’ascolto si è già in modalità percussione, con “Last Thinking” a picchiare giù duro. Anche il cantato è molto simile a quello di Araya, meno profondo però. La voce ha un’ottima presa sulla musica e si rende più armoniosa nei break, rallentati e molto “svedesizzati”, lo ripetiamo, creando belle atmosfere. Piace molto “Empty Thoughts”, brano violento, molto dinamico e dagli arrangiamenti di chitarra debitrici della scuola King. Ma l’eccellenza del disco si raggiunge su “The One”: sembra veramente di ascoltare i The Haunted in versione senza fronzoli, solo riff secchi e taglienti con le sei corde e ritmiche thrash pedanti in quanto a ritmica. E anche qui nel ritornello fantastico, veramente molto catchty, la voce si ammorbidisce, dà respiro: ma è solo per pochi attimi, visto che poi si riparte dopo il segnale di un ispiratissimo assolo di chitarra. Buona anche la strana “Dimension Zero” (dall’inizio molto death melodico) mentre in “Ghost Messiah” i chitarristi si autocelebrano duettando a suon di assoli à la Hanneman/King. E insomma, alla fine gli Homicide Hagridden sfornano un ottimo disco, uno dei migliori ascoltati ultimamente dalle band thrash italiane. Ci scuseranno se in sede di recensione li abbiamo paragonati più volte alle band sopra citate, ma siamo sicuri che non ce ne vorranno. Erano pur sempre complimenti!

TRACKLIST

  1. Last Thinking
  2. World Decline
  3. Black As War
  4. Empty Thoughts
  5. The Ones
  6. Slaved From Darkness
  7. Dimension Zero
  8. Ghost Messiah
  9. Sign Of The Death
1 commento
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