7.5
- Band: HOPESFALL
- Durata: 00:52:40
- Disponibile dal: 14/08/2007
- Etichetta:
- Trustkill Records
- Distributore: Audioglobe
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Agli Hopesfall non piace essere prevedibili. Non lo erano agli esordi, quando infarcivano il loro metal-core con influenze post e space rock, e non lo sono nemmeno ora, nonostante un paio di anni fa abbiano pubblicato un album relativamente semplice e melodico come “A-Types”. I cinque ragazzi di Charlotte avrebbero potuto dare alle stampe un lavoro sulla scia del precedente, oppure rendere ancora più soft e catchy il loro sound, in modo da raggiungere un successo più ampio. Invece i nostri hanno deciso di muoversi praticamente nella direzione opposta, non rinunciando alla melodia e a linee vocali quasi sempre pulite, ma recuperando dosi massicce di chitarre distorte, strutture e arrangiamenti elaborati e quella passione per i sottogeneri più ricercati del rock per la quale erano diventati celebri alcuni anni fa. Non siamo alle prese con un nuovo “The Satellite Years” – un tale capolavoro difficilmente potrà essere replicato – tuttavia, per descrivere questo nuovo full-length della band, non ci viene in mente una espressione più efficace di “‘The Satellite Years’ meets ‘A-Types'”. Insomma, abbiamo a che fare con un platter che cerca di riassumere gli ultimi anni di carriera del gruppo, mescolando costantemente aggressività e melodia, ricercatezza e linearità, rabbia e malinconia in tracce mai troppo complesse ma comunque ricche di break e aperture avvincenti. Il risultato, come sempre, è davvero pregevole: da un lato abbiamo un Jay Forrest più espressivo che mai, che con la sua voce riesce ormai a fare qualsiasi cosa; dall’altro quattro musicisti che sanno assolutamente come comporre musica emozionante e personale, in grado di abbracciare (post) rock, hardcore, emo e metal sempre in maniera coerente e interessante. Il voto non è altissimo giusto perchè di vere e proprie novità stilistiche quì non c’è traccia e forse il disco è un pelo troppo lungo, con un paio di filler che potevano essere evitati, ma state tranquilli: se siete da sempre fan del quintetto o se apprezzate le gesta di Poison The Well, Glassjaw, Deftones e – perchè no? – Hum e Smashing Pumpkins, vi basterà ascoltare una sola volta perle come “Swamp Kittens”, “Vacation / Add / Vacation!” o “East Of 1989; Battle Of The Bay” per innamorarvi di “Magnetic North”.