7.5
- Band: HORNA
- Durata: 00:43:57
- Disponibile dal: 13/09/2024
- Etichetta:
- World Terror Committee
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La fucina degli Horna non conosce tregua e continua a forgiare ottimi gioielli neri lavorando la materia più grezza del black metal.
“Nyx (Hymnejä Yölle)” è il dodicesimo full-length e va ad impreziosire la discografia di questa band finlandese che da trent’anni infesta per la nostra gioia la scena black metal internazionale.
Dopo l’ottimo “Kuoleman Kirjo”, il minutaggio della release è ritornato negli standard, anche se stavolta sono i brani ad avere una durata forse un po’ eccessiva (si aggirano in media sui sette minuti). Ci sono delle differenze anche più marcate tra la nuova release e quella precedente, ma è bene sottolineare come i nostri non abbiano mai tradito la loro visione di un black metal irriverente, puro ed incondizionato, violento quanto emotivo.
Anche se stavolta la produzione è davvero professionale ed il suono è pulito, gli Horna rimangono gli Horna; certo, un suono più gelido e sporco avrebbe giovato senza dubbio ancor di più a creare inquietanti atmosfere imbevute di sangue e blasfemia, eppure si possono permettere tutto questo perché il risultato finale è comunque quello di una pugnalata alla schiena.
Tanto per cambiare anche stavolta Shatraug è in forma ed è assai ispirato, basta ascoltare un brano come “Hymni II” per rendersene conto: è l’ennesimo testamento firmato dal combo finlandese.
In questi nuovi capitoli forse ritroviamo qualche melodia in più del solito che solitamente viene sviscerata durante lunghi passaggi midtempo, come ad esempio nel terzo brano, mentre l’inizio della canzone successiva toglie il respiro per l’intensità con cui inizia e poi prosegue senza tregua.
Se c’è qualcuno che sinora ha snobbato questa band ritenendola troppo grezza e senza uno stile originale, forse può trovare con questo nuovo lavoro il momento per redimersi e dare finalmente il giusto merito a chi, dopo tutti questi anni, è ancora ‘true’ nello spirito e nella musica estrema che suona.
La scena finlandese, anche grazie ai membri degli Horna (e dei loro diversi progetti e gruppi in cui sono coinvolti), continuano a preservare fortunatamente lo spirito black metal che in altri paesi è stato sacrificato in nome dell’evoluzione e del cambiamento, snaturando di fatto la sua vera essenza.
Per nostra fortuna ci sono altri gruppi in giro anche più estremi degli Horna e altri paesi come la Finlandia in cui la fiamma nera arde con veemenza, ma questo nulla toglie al peso di questo gruppo all’interno del panorama black metal.
A conclusione di questo album compatto, arriva un po’ inaspettato il capitolo finale “Kuoleva Lupaus”, brano rivisitato ripescato da “Envaatnags Eflos Solf Esgantaavne” che vede la presenza dell’ex bassista (ora nei Kryptamok) Hex Inferi: inno solenne ed essenziale in guisa neofolk, ma sempre alla maniera degli Horna.
Un finale di classe per far capire di che pasta sia fatta questa realtà, che per nostra fortuna sembra essere immortale.
