7.5
- Band: HORNED ALMIGHTY
- Durata: 00:36:20
- Disponibile dal: /02/2009
- Etichetta:
- Obscure Abhorrence Prod.
Il fatto che abbiano etichettato la loro proposta “The Devil’s Music” dovrebbe eliminare ogni dubbio attorno alla natura degli Horned Almighty. E infatti l’area in cui si muovono questi cinque danesi è quella del black metal più sporco e tradizionale, con tutte le implicazioni del caso riguardanti l’immaginario satanico di riferimento. Il nuovo “Contaminating The Divine” rivela tuttavia qualche elemento di diversità rispetto al filone di appartenenza, sia sotto il profilo espressivo, che dal punto di vista prettamente musicale. Se la morbosità dell’atmosfera fa parte del consueto campionario del genere, va però detto che gli Horned Almighty sembrano spesso declinarla verso un versante ulteriormente primitivo, piuttosto che spingere il pedale di una presunta ricercatezza come fanno invece altri loro colleghi. Mentre si ascolta l’album, c’è poco da decifrare, insomma: riffing ultra old school – con richiami evidentissimi alla famigerata accoppiata Hellhammer/Celtic Frost – growling vocals (attenzione, non screaming!) sprezzanti, solidi midtempo su cui sbattere la testa e un’attitudine generale che va a porsi in un ipotetico punto di incontro fra Motorhead, Darkthrone e Carpathian Forest. In “Contaminating…” le cosiddette sonorità “black’n’roll” trovano quindi la loro perfetta sublimazione, soprattutto in canzoni ispiratissime e dal tiro micidiale come “Vile Works of Witchcraft” o “The Doctrine Supreme”, che rimangono impresse nella mente sin dal primissimo ascolto. Il tutto inoltre impressiona positivamente anche per la qualità della produzione, potente e corposa come poche altre in questo genere, frutto della collaborazione con Jacob Bredahl, ex cantante degli Hatesphere, nei suoi Smart’n’Hard Studios. Ulteriore marcia in più di un lavoro curato e completo, che non ha alcuna pretesa di rivoluzionare qualcosa, ma che tuttavia diverte davvero parecchio. Con “Contaminating The Divine” gli Horned Almighty hanno lanciato una sfida ai nomi più noti della loro scena di appartenenza: ora i succitati Darkthrone e Carpathian Forest dovranno seriamente rimboccarsi le maniche.