7.0
- Band: HOUR OF PENANCE
- Durata: 00:43:45
- Disponibile dal: 01/06/2005
- Etichetta:
- Xtreem Music
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Gli Hour Of Penance continuano imperterriti sul loro percorso di distruzione ed annichilimento. Questa l’inevitabile impressione che l’ascolto del nuovo lavoro, intitolato “Pageantry For Martyrs”, suscita in tempo zero. Ancora sotto contratto con l’ottima etichetta spagnola Xtreem Music, il combo romano dà alla luce il successore del validissimo “Disturbance”, cambiando pochissimo (praticamente niente) in sede di songwriting: dieci massicci monoliti di brutalità, potenza e velocità vanno a formare la tracklist di questa “buffonata per martiri”, un album che conferma quindi appieno le capacità tecniche e compositive della band e che non deluderà affatto i loro fan o i brutal metaller che desiderano scoprirli tramite il platter in questione. Gli Hour Of Penance si sono parzialmente rinnovati nella line-up: ora sono un quintetto, dato che ai tre membri fondatori, Enrico Schettino, Mauro Mercurio e Giulio Moschini (rispettivamente chitarra, batteria e chitarra), si sono aggiunti il nuovo vocalist Alex “Necrotorture” Manco ed il bassista Silvano “Nighthorn” Leone (quest’ultimo, però, non ha partecipato alle registrazioni); la sostanza cambia davvero poco, comunque, dato che il timbro di Alex non è lontano da quello di Mike, suo predecessore, e la volontà di mantenere stabili e ortodosse le caratteristiche del proprio sound ha fatto sì che gli HOP siano riusciti a confermarsi su ottimi livelli, certamente fra gli act più interessanti del continente. Rispetto a “Disturbance”, l’unica “variazione” a cui si può far riferimento è il maggior inasprimento e incattivimento del mood generale del disco: i brani, esclusa forse la più rallentata “End Of Relief”, sono tutti devastanti e assolutamente scevri di aperture melodiche. Un massacro in piena regola ancora più sanguinolento, quindi! Una produzione curata, ma bella grezza e non troppo pulita, mette in risalto la crudezza del gruppo romano e “Towards Our Storm”, “Far Beyond Humiliation” e “Life In A Pain Amplifier” sono i brani che – di poco – emergono dal maelstrom nebuloso di “Pageantry For Martyrs”. Gli aficionados del genere alzino pure di un punto la valutazione qui sotto: in ambito brutal è sicuramente un disco da 8!