8.0
- Band: HOUR OF PENANCE
- Durata: 00:31:24
- Disponibile dal: 06/04/2012
- Etichetta:
- Prosthetic Records
- Distributore: Audioglobe
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Consolidata la nuova lineup dopo circa un anno di tour europei e varie apparizioni in Italia, gli Hour Of Penance inaugurano finalmente il contratto siglato tempo fa con la statunitense Prosthetic Records tramite il nuovo e attesissimo “Sedition”. Il quinto full-length del quartetto con base a Roma è ascrivibile alla categoria dei ‘tritatutto’: l’evoluzione stilistica rappresentata dalla nuova opera vede infatti innanzitutto un irrobustimento del sound, prevedibile effetto dell’ingresso in formazione del cantante/chitarrista Paolo Pieri (Aborym). Un doppio attacco chitarristico è la novità più evidente, che porta con sé tutta una serie di conseguenze, a partire dall’accentuazione di certa componente epica che già aveva in parte caratterizzato gli ultimi due album per arrivare appunto a un potenziamento delle ritmiche (su cui si fanno più frequenti gli assoli) e ad un’amplificazione dell’elemento groove e delle influenze old school death metal. Certe evoluzioni ritmiche sperimentate in alcune canzoni di “Paradogma” vengono qui talvolta spinte fino ai loro lembi più estremi, nel segno di un suono che associa l’irruenza debordante di chitarre “rotanti” – che a tratti sono in pieno odore di Morbid Angel ed Angelcorpse – a suggestioni vagamente siderali e blackeggianti (si noti l’eccellente “The Cannibal Gods”). La creatura evocata dagli Hour Of Penance avanza, incurante di qualsiasi ostacolo, per tutte le nove tracce che compongono “Sedition”, incontrando occasionali compagni di devastazione come cori solenni e midtempo, in un progetto che mescola sapientemente le atmosfere sature, compatte, quasi monolitiche delle vecchia scuola anni ’90, la relativa orecchiabilità del suddetto “Paradogma” e, in un paio di casi, la velocità delle esperienze di “The Vile Conception”, abbinando il tutto a un’agilità e a un’individualità sempre più pronunciate. I Nostri, ancora una volta, si confermano infatti una death metal band estremamente abile nel confezionare canzoni memorizzabili e di senso compiuto, dove la tecnica non è mai fine a sè stessa e dove già dopo pochissimi ascolti è possibile ricordarsi di un riff o di un chorus. “Sedition”, in definitiva, è un disco del quale veramente riempirsi le orecchie, facendosene completamente investire. Un disco che forse (purtroppo?) finisce un po’ in fretta, ma col quale gli Hour Of Penance centrano inequivocabilmente l’obbiettivo, imponendo per l’ennesima volta la loro presenza nella scena death metal mondiale. Realtà imprescindibile.