8.0
- Band: HOUR OF PENANCE
- Durata: 00:36:39
- Disponibile dal: /02/2008
- Etichetta:
- Unique Leader
- Distributore: Masterpiece
Death metallers italiani, unitevi e tributate agli Hour Of Penance quanti più onori possibile, perchè il quartetto capitolino questa volta si è davvero superato! C’era già da essere molto orgogliosi e felici per la band per il contratto siglato con la mitica Unique Leader Records – da anni la label numero 1 in campo death metal (chi ha lanciato Deeds Of Flesh, Spawn Of Possession, Aeon o Decrepit Birth?) – ma è con l’arrivo di “The Vile Conception” che si ha la definitiva conferma del valore e dello status raggiunto oggi dagli Hour Of Penance. Non stiamo più parlando di una giovane promessa, bensì di una vera e consolidata realtà di questo genere musicale. Un gruppo che si è fatto le ossa nell’underground e che ha raggiunto i traguardi attuali facendosi il cosiddetto “mazzo”, a suon di concerti, di promo e di album rilasciati per piccole etichette (la pur valida Xtreem Music). Essendo appena uscito, in queste settimane si fa un gran parlare dell’ultimo album degli Hate Eternal. Metal Blade Records, Erik Rutan, Morbid Angel, blablabla. Bene, noi non temiamo alcuna smentita quando affermiamo che questo “The Vile Conception” spazza letteralmente via il platter della formazione americana, in termini di songwriting, personalità e impatto. Certo, i nomi coinvolti sono meno altisonanti, la Unique Leader – almeno per il “metallaro” medio – è meno importante della Metal Blade e, come ovvio, la campagna promozionale è decisamente su scala ridotta rispetto a quella allestita dall’etichetta di Brian Slagel. Ma, se davvero siete appassionati di death metal US style, concentratevi sulla musica e provate ad ascoltare una “Misconception” o una “Hierarchy Of The Fools”. A nostro avviso, sarà facile accorgersi di quanto gli Hour Of Penance siano cresciuti in questi anni e di come siano ormai diventati degli esponenti di prim’ordine di questa scena. I riff non sono mai stati così vorticosi e, al tempo stesso, catchy… idem le linee vocali (una vera e propria mitragliatrice!) e le melodie, usate con parsimonia ma sempre efficaci e poste nei momenti giusti. C’è un qualcosa di epico e solenne in queste ultime che colpisce quasi sempre al primo ascolto e che rende ben presto le composizioni distinguibili con relativa facilità. Fenomenale, infine, il lavoro di Mauro Mercurio dietro le pelli… la sua è sicuramente una delle migliori performance ascoltate di recente in questo campo. Insomma, se si prende in considerazione l’incisività del songwriting, il terzo full-length del quartetto nostrano non può che essere definito un must per tutti coloro che stravedono per il death metal di matrice americana e per le produzioni Unique Leader. Tra l’altro, in “Absence Of Truth” si rintracciano anche ritmiche e progressioni vicine a quelle degli ultimi Decapitated, per giunta con risultati ottimi. Se quindi temevate per la varietà del disco, state tranquilli… l’aggressività è copiosa e costante, tuttavia non siamo al cospetto di dieci pezzi tutti uguali. Se sul fronte tecnico/progressivo i Decrepit Birth hanno recentemente dimostrato di non avere rivali, su quello più brutale spetta quindi agli Hour Of Penance la palma di miglior death metal band di questa prima parte di 2008. Vietato ignorarli!