7.0
- Band: HOUSE OF LORDS
- Durata: 00:56:05
- Disponibile dal: 11/10/2024
- Etichetta:
- Frontiers
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Al solo sentir pronunciare il nome House Of Lords può provocare momenti misti tra nostalgia ed esaltazione per i tanti amanti dell’hard rock melodico e di classe: la band capitanata da James Christian ha immortalato il proprio nome nel firmamento del rock anthemico e dell’arena rock grazie all’omonimo debutto del 1988, ma nel corso della propria lunga carriera ha proseguito dando alla luce alcuni buoni dischi anche dopo la reunion nel nuovo millennio.
A soli due anni dal precedente “Saints And Sinners”, ecco arrivare il dodicesimo disco in studio intitolato “Full Tilt Overdrive”, prodotto dallo stesso frontman assieme al tastierista Mark Mangold: si tratta di un lavoro che non cambia troppo le coordinate sonore del gruppo, che continua a tirare dritto per la propria strada con brani dalle melodie intense e calde, accompagnate da tappeti di tastiera sempre ben presenti e viaggiando su ritmi controllati all’interno di un sound ricco e pieno.
Partendo dal fatto che è difficile per una band – in particolare, poi, all’interno di questo genere musicale – con così tanta storia alle spalle andare alla ricerca di novità di rilievo dal punto di vista sonoro, va detto che gli House Of Lords ci provano, cercando comunque di creare una certa varietà nella tracklist: qualche inserto blues è presente in “Taking The Fall”, ci sono dei passaggi più grintosi quando si incontrano “Full Tilt Overdrive”, con il suo roboante rock’n’roll, e “Still Believe”, un po’ alla Eclipse. Non si fa attendere troppo l’immancabile ballata con “I Don’t Wanna Say Goodbye”, forse un po’ troppo lineare ma con un ritornello che conquista fin da subito, e si esce un po’ dai classici binari con “Not The Enemy”, con degli arrangiamenti moderni uniti a chitarroni pesanti.
Tutto questo senza dimenticare le più classiche “Bad Karma” e “Cry Of Te Wicked”; sono pochi però i brani veramente incisivi che riescono a trasmettere sensazioni rilevanti e magari a farsi ricordare una volta terminato l’ascolto. Certamente, tra queste va segnalata “You’re Cursed”, brano che si riallaccia alle sonorità hard rock melodiche che la band ha cavalcato spesso anche in dischi come “World Upside Down” del 2006, con una carica sonora importante e melodie vocali coinvolgenti, arrangiamenti fatti con criterio ed un gran bel ritornello.
Sorprende inoltre la suite finale, “Castles High”, che si prolunga per oltre nove minuti, anche se con pochi sussulti, mentre il tutto è ovviamente impreziosito dalla voce calda di James Christian e dal buon gusto melodico di un chitarrista come Jimi Bell.
Manca forse una scintilla per far decollare “Full Tilt Overdrive”, ma la classe degli House Of Lords è comunque palpabile lungo i cinquanta minuti di questo nuovo lavoro.