6.5
- Band: HOUSE OF LORDS
- Durata: 00:51:28
- Disponibile dal: 16/09/2022
- Etichetta:
- Frontiers
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Gli House Of Lords sono una realtà che, nell’ambito della storia dell’hard rock, rappresenta qualcosa di affascinante: nati a fine anni Ottanta sotto i migliori auspici (con un importante endorsment da parte di Gene Simmons) non hanno mai davvero raggiunto il grande successo, ma al contempo, se si considerano gli altri protagonisti di quel periodo musicale, si tratta di una delle band più prolifiche e maggiormente in grado di rinnovarsi: dopo lo scioglimento del 1992, gli House Of Lords si sono riformati nel 2000, per non fermarsi mai fino a oggi, tra cambi di line-up, mutazioni generazionali, ma perpetua fedeltà a un sound preciso, cioè un hard rock molto di classe, con importante utilizzo del reparto tastieristico, alcune tinte prog e grande vicinanza all’AOR che fu.
Questo “Saints And Sinners” è forse il miglior prodotto tra gli ultimi pubblicati dalla band oggi capitanata dal vocalist James Christian. Un bel viaggio tra le varie nature di un genere capace di rinnovarsi, con anche spunti di personalità. La doppietta iniziale, con la title-track e “House Of The Lord”, dimostra una band in grande forma, con un piglio compositivo dinamico e desideroso di dare nuova linfa alla propria musica. Lo stesso vale per brani energici come “Take It All” e “Takin’ My Heart Back”, e in un certo modo anche per la classicissima ma intensa ballad “Avalanche”. Purtroppo però non tutto l’album si attesta sugli stessi livelli: è forte la sensazione di avere a che fare con un disco ricco di brani ‘riempitivi’, realizzati con mestiere, attingendo in modo deliberatamente derivativo da tutti i cliché tipici del genere. “Mistress Of The Dark” e “Roll Like Thunder” risultano brani quasi fastidiosi per il loro rimasticare sonorità ascoltate e riascoltate in quarant’anni di storia musicale (con riferimenti quasi sguaiati a certi Kiss ottantiani); anche i tentativi più ‘tosti’ come “Dreamin’ It All” e la conclusiva “Angel Fallen” cadono in un epigonismo che non fa onore all’ottimo lavoro che parzialmente viene fatto nell’album.
Rispetto ad alcuni lavori precedenti, nettamente sottotono, “Saints And Sinners” presenta dunque un grande passo in avanti, con pezzi di qualità innegabile che arrivano a toccare l’eccellenza, ma al contempo con il ripetersi degli annosi problemi che un progetto come gli House Of Lords si trascina da quasi sempre: la grande difficoltà nel creare un sound pienamente e completamente personale, mantenendo alta l’asticella per un intero disco. A ogni modo, restiamo davanti al lavoro di grandi professionisti, e se si ama il rock, l’hard rock o l’AOR si tratta di un ascolto quasi obbligato.