6.5
- Band: HOVERPLAIN
- Durata: 00:40:20
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Gli Hoverplain sono una band nata dall’alchimia artistica di tre musicisti cremonesi: Lorenzo Frati, Filippo Fontana e Donato Rossetti. Il sound della band è un progressive rock cantato in italiano, molto seventies, che ricorda quelli che sono i dettami delle grandi band come Banco Del Mutuo Soccorso, Le Orme, Premiata Forneria Marconi, sicuramente inserendo parti più moderne assimilabili al progressive metal. Il nome della band si rifà al concetto di “pianura sospesa”, il lato più artistico e sognatore della pianura della Bassa, e proprio la passione onirica per l’arte, musica e spiritualità contraddistingue la proposta dei Nostri. “Senza Confini” è un buon album di prog rock, con ottimi arrangiamenti e appassionanti linee vocali; determinanti, a questo proposito, i contributi stilistici di Sabino Cristiano e del sempre ottimo Roberto Tiranti alla voce, Mattia Sassano e Jacopo Delfini alle chitarre, Marco Bersani alla batteria, che accrescono il lavoro compositivo dei tre leader Lorenzo, Filippo e Donato. Un buon album, dicevamo, anche se forse un po’ anacronistico, potrebbe dire qualcuno. L’eccessiva tastierazione seventies tipica delle suddette band, l’arrangiamento alla PFM, le liriche sognatrici e avventurose sono ormai cosa “fuori moda” per i più. Certo è che la nostra patria è sempre stata attaccata alla tradizione, in ogni tipo di arte. E altrettanto certo è che le suddette band di riferimento sono punti indimenticabili per il nostro panorama musicale, almeno nel cassetto dei “buoni prodotti”. Forse riprendere i loro insegnamenti, con una cospicua dose di personalità, potrebbe creare un prodotto interessante. E questo potrebbe essere il caso di “Senza Confini”, album nostalgico, sognante e antiquato, sia liricamente che musicalmente, che però ancora riserva un certo fascino sotto il mantello impolverato.