6.0
- Band: HUMAN FORTRESS
- Durata:
- Disponibile dal: //2001
- Distributore: Self
Al 1997 risalgono le origini di questa band tedesca, che allora godeva del monicker Timezone. A fine 1999 il gruppo, dopo il reclutamente dell’ugola Jioti Parcharidis, si trasforma in Human Fortress e grazie ad un demo cd riesce a strappare un deal con il prestigioso Limb. Dall’hard rock degli esordi, il sound del gruppo è mutato sino a divenire un power metal melodico che molto deve ai soliti Angra, Gamma Ray e parenti vari. A differenza dei suddetti, gli Human Fortress non prediligono tempi veloci, ma si fanno alfieri di discreti mid tempos orchestrati dall’acuta ma coinvolgente voce di Parcharidis. Non accontentandosi di suonare il classico power, il sestetto tedesco inserisce nei brani diversi diversi intermezzi al limite del prog, molto simili a quelli proposti dai francesi Dyslesia. Purtroppo queste chicche tecniche non sempre sono brillanti e convincenti, perchè più d’una volta sembrano inserite a forza in punti che ne farebbero volentieri a meno. Facendo un discorso più generale sui pezzi, devo ammettere di non essere rimasto particolarmente colpito dalla creatività della band, nonostante mi sia divertito durante l’ascolto, grazie alla buona qualità della produzione ad opera di un “certo” Tommy Hansen. Gli Human Fortress si meritano una promozione senza infamia e senza lode, e mi ritrovo ancora una volta a riconfermare una volpe il buon Limb, capace di fiutare ancora una volta l’odore dei soldi grazie al metal sinfonico e cathcy di questi volenterosi ragazzi. Continuando per questa strada però, temiamo che la band tedeca venga presto dimenticata… qualche idea in più non farebbe male!