7.5
- Band: HUNGRY LIKE RAKOVITZ
- Durata: 00:24:00
- Disponibile dal: 05/28/2016
- Etichetta:
- Drown Within Records
- Shove Records
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Con “Nevermind The Light” gli Hungry Like Rakovitz tornano più maligni che mai. Una galleria di immoralità percorsa a tutta velocità, questo nuovo lavoro del gruppo lombardo, che qui sposta l’accento sulla componente più estrema e metal del proprio “grimecore”. Non che il precedente “The Cross Is Not Enough” fosse un lavoro leggero, ma nel 2013 a livello musicale i ragazzi sembravano legati soprattutto al mondo dell’hardcore fosco e negativo di matrice Integrity e realtà similari. Oggi lo stile degli Hungry Like Rakovitz attraversa terre ancora più inospitali e al contempo cangianti, tra vorticosi giri ipnotici (“Dissident”), improvvise scosse black metal (“Inevitable Return To Darkness”), anthem sprezzanti (“With Death In Our Hearts”) e colate di vero e proprio metallo (“Wildweed”, che presenta pure un riff in grado di ricordare gli At The Gates). Il principale traghettatore in questo mare di cattiveria è sicuramente la voce disperata – e ancora più acida rispetto al passato – del frontman Rubens B, che grida e sputa in faccia una collezione di pensieri a base di impulsi autodistruttivi e degrado sociale e interiore. A livello di feeling, i quattro sono imperturbabili nella loro ottusa linea dritta, pesantemente distorta e feroce: non c’è un momento di riposo o di cedimento se non nel finale, più atmosferico e drammatico, di “Refusing Light”, nel quale fa capolino anche una lieve punteggiatura di tastiere. Insomma, non si ride né si scherza con gli Hungry Like Rakovitz: spinti da una produzione perfetta firmata dai soliti Studio73 di Ravenna (Nero Di Marte, The Secret e tanti altri), con il loro secondo LP i ragazzi bergamaschi riescono a raffinare e a rendere ancora più pericolose le loro geometrie, riuscendo nel non facile compito di offrire tante soluzioni diverse senza perdere mai nulla in impatto e coerenza. “Nevermind…” necessiterà di qualche ascolto attento prima di finire integralmente metabolizzato, soprattutto per via del frenetico e minimale incedere che caratterizza la sua tracklist, ma le orecchie allenate in materia di improvvisazioni e fusioni extreme metal avranno di che godere sin dalle primissime battute.