7.0
- Band: HUSQWARNAH
- Durata: 00:33:02
- Disponibile dal: 16/09/2024
- Etichetta:
- Time To Kill Records
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La motosega degli Husqwarnah ha riacceso i motori e, questa volta, la lama bordata death metal sollevata dalla band lombarda ha deciso di affilare ulteriormente i propri taglienti, appesantendo quei toni già grevi messi in evidenza nell’esordio di tre anni fa.
Era il 2021, infatti, quando il quintetto brianzolo aveva dato alle stampe “Front: Toward Enemy”, evidenziando nella sua completezza la propria passione nei confronti delle sonorità più pesanti degli anni Novanta, chiamando in causa nomi quali Asphyx, Bolt Thrower e Benediction. Una mattonella sul cranio, incorniciata all’interno di una diabolica melodia, messa in risalto da quel verde luccicante presente sulla bellicosa copertina.
Oggi, dopo quella prima scorribanda, ed il “Live in Bloom” rilasciato nel maggio del scorso anno, le tinte apparse sulla cover del nuovo “Purification Through Sacfrice” hanno i contorni di un vero e proprio incendio: l’attacco iniziato tre anni fa ha trovato un secondo step, radendo al suolo ogni cosa.
A capo di questa nuova scorribanda troviamo ancora una volta Maurizio Caverzan, la cui ugola arriva direttamente dalle caverne più profonde; meno ‘accogliente e gentile’ rispetto al precedente “Front: Toward Enemy”, più distruttivo e ferale oggi; ascoltatevi la fulminea “Lawn Mower Massacre”, dalle striature alla Cannibal Corpse, e ne avrete immediata conferma. Ma è l’intera band a risaltare in questa violenta purificazione: dopo l’intro ipnotica, l’assalto giunge in pieno volto con “To Protect And Sever”, avvolta in un tourbillon di riff e capovolgimenti ritmici, utili a schiaffarci in pieno stomaco l’intento principe del combo lombardo.
Farci del male, e farcelo bene: “Wheel Of Torture”, la marciosissima “Graboids”, sui binari di un black-death furioso, “Soldier 039”, sono alcune delle formule migliori con le quali gli Husqwarnah hanno alzato il tiro della follia mortifera, a discapito di una più accomodante orecchiabilità. Potrebbe essere quindi questo un tassello di una maggior difficoltà di accesso a questo secondo capitolo, ma, di contro, il gruppo sorretto da Lorenzo Corno (basso), JP Lisi e Emanuele Biondi (chitarre) e Riccardo Rjillo (batteria), rafforza le proprie potenzialità, vincendo sul campo di battaglia del death più fradicio e putrescente.
Per gli amanti delle sonorità più monolitiche, “Purification Through Sacrifice” si assesta come un’ottima dimostrazione di versatilità da parte degli Husqwarnah: adoratori di Ash Williams, armatevi a dovere e lasciatevi trapanare i timpani a dovere.