6.5
- Band: HYL
- Durata: 00:34:00
- Disponibile dal: 10/05/2023
- Etichetta:
- Odium Records
Spotify:
Apple Music:
Hyl è un progetto italo-polacco formato da Rick Costantino (già con Schizo e Krigere Wolf), Shadow degli Ofemord e Krzysztof Klingbein (batterista dal vivo di Belphegor, Bathuska e Vader), dedito ad un black metal moderno e glaciale, che però non perde mai di vista la componente melodica. L’esperienza dei vari membri, unita al lavoro in fase di produzione di Devo Anderson (ex Marduk), ci consegna un lavoro che, pur non brillando in originalità, rimane comunque godibile.
La mezz’ora abbondante di “Where Emptyness is All” si snoda attraverso una manciata di brani diretti, efficaci ed atmosferici, che devono moltissimo alla scuola polacca di band come Mgła e Bathuska. Tutto il disco è molto compatto, e i pochi momenti di respiro si trovano quasi esclusivamente nelle due tracce ambient, utilizzate per spezzare la tensione constante che nasce da un riffing preciso e mai troppo cervellotico. Interessante ed evocativa in questo senso è la traccia di soli synth “Under Watching Sky”, posta in chiusura.
La maggior parte dei brani, che alternano spesso blast-beat a sporadici rallentamenti più riflessivi, viaggia su di una formula collaudata che, per quanto possa apparire ripetitiva, non risulta quasi mai logorroica. Come accennato in precedenza, però, ciò che manca all’appello è quella dose in più di personalità che riuscirebbe ad elevare un buon lavoro come questo ad un livello superiore.
Le chitarre di brani come “Endless Illusions” o “Into the Unknown” descrivono gli stessi paesaggi grigi e drammatici di un gruppo come i Mgła, ma non raggiungono mai l’estrema eleganza, la cura maniacale e l’originalità dei riff della band di “Groza”. Stesso discorso per le parti di batteria, che, se pur precise ed efficaci, risultano abbastanza canoniche, ma qua c’è anche da dire che non tutti hanno la fortuna di avere un Darkside dietro le pelli.
Al netto di tutto ciò, possiamo considerare questo “Where Emptyness Is All” un debutto più che sufficiente, ma viste le premesse e con un po’ di coraggio in più un progetto come Hyl potrebbe avere tutte le potenzialità per creare qualcosa di ancora più interessante.