7.0
- Band: HYPERDONTIA
- Durata: 00:08:58
- Disponibile dal: 16/03/2020
- Etichetta:
- Me Saco Un Ojo Records
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Gli Hyperdontia hanno recentemente perso per strada il frontman David Mikkelsen e con questo nuovo EP in formato vinile 7” testano la loro nuova formazione, la quale vede il danese Mathias Friborg (Taphos, Sulphurous) occuparsi di chitarra e voce. Abbiamo incrociato per la prima volta la band in occasione dell’uscita di “Nexus of Teeth”, il suo notevole debut album, e, nonostante il suddetto avvicendamento dietro al microfono, ritroviamo in questo “Excreted From the Flesh” il medesimo connubio di ispirazione e maturità artistica. D’altronde, il principale compositore Mustafa Gürcalioğlu (Decaying Purity, Diabolizer, Engulfed) è sempre al proprio posto, di conseguenza le coordinate stilistiche continuano ad oscillare tra tipico death metal anni Novanta e qualche guizzo più tecnico o atmosferico, unitamente a tutto ciò che immaginate possa starci in mezzo senza snaturare il sound di una realtà che vuole proporre del death metal partendo innanzitutto dai classici. Anche in questo caso, quello degli Hyperdontia è un insieme composito corroborato da melodie efficaci e da cambi di tempo sempre puntuali, elementi che donano al materiale una piacevolezza d’ascolto non comune. Si percepisce effettivamente una fluidità e una comunione di intenti che sfociano quasi nel coinvolgimento spirituale, come se i musicisti avessero trovato un’affinità perfetta per concepire e sviluppare il progetto Hyperdontia. Sia da “Warping Sacristy” che dalla titletrack emerge una densità di marca Morbid Angel che non sempre aveva trovato spazio negli episodi del full-length, ma ovviamente nemmeno qui mancano quei riff angolari capaci di richiamare Monstrosity e Adramelech. Fra i pregi del gruppo chiaramente non vi è l’originalità, ma Gürcalioğlu e compagni hanno sia verve che equilibrio: il loro è un evocare, non un citare apertamente. Per questo motivo, le canzoni si confermano avvolgenti e, a loro modo, per intenditori. Davanti alla bontà di questa nuova musica, non possiamo perciò che avere sensazioni positive riguardo una seconda prova sulla lunga distanza da parte del quartetto.