7.0
- Band: HYPERWULFF
- Durata: 35:10
- Disponibile dal: 28/09/2018
- Etichetta:
- Dischi Bervisti
- Shove Records
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Nuovo lavoro per il duo emiliano, che avevamo già avuto modo di recensire con il precedente “Volume 1: Erion Speaks“. Ancora una volta alle prese con le diatribe tra Hyperwűlff e Robogoat per il futuro del pianeta Erion IX, il duo composto da The Sarge (chitarra e voce) e The Wűlff (batteria e sintetizzatori) picchia sempre duro e il loro spirito non sembra affievolito nemmeno di un decibel. Mentre con il primo trittico il sound riprende quello dello stoner/sludge più caparbio e grassoccio, è con la quarta “Ghost Wolf” che si riprendono in mano le tonalità più post-hardcore che avevano già fatto capolino in passato e che settano il lavoro su ottimi livelli di impatto. Il pastiche sonoro è sempre grezzo e ben modellato allo stesso punto del precedente lavoro, anche se qui la maturità del progetto sembra emergere ancora maggiormente (“Stele Chant”). Con la roboante “Shattered Ground” (forse uno dei pezzi migliori del lavoro, oltre che il più lungo) l’album si raffina di post-metal intrigante, con le altalene classiche del genere, e riesce a modellare il ritmo dell’ascolto in maniera ancora più ampia. I riff restano potenti e ‘ignoranti’ al punto giusto, capaci di tenere alta l’attenzione e lo spirito d’ascolto, gradino che non sempre riesce in ambito stoner/sludge. La breve durata dell’album e dei suoi dieci pezzi gioca a vantaggio dell’espressività del disco e mantiene le caratteristiche portanti della band, segnalandola ancora dopo le sortite italiche di spalla a Pallbearer e Deafheaven degli ultimi anni. L’Iperlupo narra la sua storia e torna a chiedere aiuto ai terrestri per salvare il pianeta Erion, e lo fa ancora a suon di sludge, post-metal e bordate sonore che continuano ad intrigare per il loro essere sbarazzine, immediate ma non son sempliciotte. Un gran punto a favore del duo bologn… ehm.. erioniano.