HYPERWÜLFF – Volume 3: Burrowing Kingdoms

Pubblicato il 08/12/2022 da
voto
6.5
  • Band: HYPERWULFF
  • Durata: 00:35:13
  • Disponibile dal: 09/12/2022
  • Etichetta:
  • Overdrive Records

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Quella degli Hyperwülff è ormai una saga che giunge al quarto capitolo (tre album ed un EP) : questa volta The Sarge e The Wülff ci narrano le loro avventure sul pianeta Ktolon, dove una misteriosa presenza si cela nel sottosuolo, svelandoci i resti di una civiltà ormai estinta (a chi volesse approfondire la storia fin dal suo principio si consiglia la visione del sito della band, ricco anche di contenuti interattivi). Da un punto di vista musicale, nei primi due episodi il duo proveniente dal pianeta Erion IX era rimasto fedele alle proprie origini, ossia ad uno stoner/sludge suonato con un’attitudine punk senza pietà, mentre, come notavamo proprio su queste pagine nella relativa recensione, l’interlocutorio EP “Addendum One” sembrava timidamente voler introdurre alcune novità. Se in quel contesto – tre soli pezzi di cui una cover – le intenzioni non erano ancora chiare, queste lo sono in maniera maggiore nel nuovo “Volume 3: Burrowing Kingdoms”: pur non rinunciando ai momenti più sferraglianti in stile primi Baroness o High On Fire (la furiosa “Pathgrinder” ed il singolo “Square Tip”), i bolognesi attenuano parecchio i toni, utilizzando con frequenza inserti di elettronica vecchio stampo (“1343 Days Asleep”) e momenti di pura psichedelia (il finale space di “Deep Range”). L’idea è sicuramente buona, ed in alcuni frangenti funziona anche bene, ma in generale si ha l’impressione che il processo di trasformazione non sia arrivato a pieno compimento, con le due anime della band, quella più fragorosa e la nuova, più raffinata, non ancora perfettamente in simbiosi. Quando il gioco riesce, nascono pezzi interessanti come “Lost Home”, una sorta di fusione tra Mastodon ed Hawkwind, o “Grief Chant”, articolato e con diversi cambi di sonorità; altrove, ad esempio in “Ktolonite”, sembra di assistere a brani divisi in due tronconi.
In ogni caso, per la maggior parte della durata l’album scorre piacevole, così come lodevole è la volontà dei felsinei di evolversi in qualche modo e, anche se non si è approdati ad un traguardo definitivo, la strada imboccata sembra quella buona. Attendiamo fiduciosi la prossima avvincente avventura.

TRACKLIST

  1. 1343 Days Asleep
  2. Lost Home
  3. Pathgrinder
  4. Square Tip
  5. Deep Range
  6. Grief Chant Pt. I, II, III
  7. Grief Chant Pt. IV, V
  8. Ktolonite
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