6.5
- Band: I AM THE NIGHT
- Durata: 00:38:07
- Disponibile dal: 06/05/2022
- Etichetta:
- Svart Records
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È passato solo un anno dal proclama ufficiale della fondazione dei finalndesi I Am The Night, affacciatisi nel circuito underground con questo “While The Gods Are Sleeping”. I membri della formazionbe però sono ben più famosi all’interno del circuito extreme metal europeo: Markus Vanhala (Insomnium, Omnium Gatherum), Janne Markkanen (ex Omnium Gatherum), Okko Solanterä e Walteri Väyrynen (Paradise Lost, Bodom After Midnight) stavolta hanno formato una nuova black metal band con cui divertirsi. Da musicisti esperti è lecito attendersi mediamente un prodotto valido e gli I Am The Night non deludono sotto questo punto di vista. Cover, produzione e songwriting sono di ottima fattura. Ciò che però nel 2022 si fa davvero fatica ad accettare è il volere in modo sistematico e premeditato emulare il mito dei Dissection e del loro capolavoro, in particolare ovvero “Storm Of The Light’s Bane”. Da artisti non più adolescenti e con una buona e lunga militanza in band di buon successo ci si aspettava assolutamente qualcosa di più e di differente. ‘Mentre gli dèi stanno dormendo’ la band finnica pensa bene di iniziare il full-length con una intro che ricorda molto la medesima scelta dei Dissection sul loro lavoro epocale sopra citato. Con la bella e successiva “Hear Me O’ Unmaker” gli I Am The Night cercano a modo loro di far rivivere il mitico album icona del black metal melodico, carico di atmosfere e talvolta contaminato dal death/black metal. Per fortuna ci sono brani che si discostano dallo stile Dissection e cercano di dare una impronta personale alla band, ma questa periodicamente ricade nella tentazione ed ecco episodi come “Ode to the Nightsky”. Non c’è moltissimo altro da indagare sullo stile di questa band e alla fine non si può dire che questo debutto non sia valido, ma sembra un po’ troppo studiato a tavolino. Vedremo in futuro se la band di ‘piccoli’ all-stars sarà diventata matura. Intanto per i puri esteti un lavoro da gustare, ma ciò che resta dopo l’ascolto sembra al momento poco.