8.0
- Band: I
- Durata: 00:42:36
- Disponibile dal: 03/11/2006
- Etichetta:
- Nuclear Blast
- Distributore: Audioglobe
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E’ inutile negarlo: musicalmente parlando ormai viviamo nell’epoca delle all star band: mai come in questo periodo vi è stato un fiorire di progetti di questo tipo, per lo più estemporanei, nei quali artisti più o meno noti uniscono le forze per dare sfogo a quelle pulsioni musicali che nelle rispettive band madri non riuscirebbero ad essere utilizzate. La maggior parte delle volte, soprattutto quando i nomi coinvolti sono altisonanti, si rischia di andare incontro ad una cocente delusione, vuoi perché le aspettative erano troppo alte, vuoi perché effettivamente il prodotto non è all’altezza della fama di detti personaggi. Fortunatamente non è questo il caso degli I, creatura messa in piedi da Abbath degli Immortal, con l’apporto fondamentale di Ice Dale (Enslaved), T.C. King (Sahg, Gorgoroth), Armagedda (ex Immortal) e del mitico Demonaz, che qui si occupa solo delle liriche. Prendendo come punto di partenza proprio gli Immortal più epici, gli I innestano fortissime dosi di Bathory (quelli di “Hammerheart”),Motorhead e, perché no, Kiss. Quello che ne esce è un concentrato entusiasmante di epic black and roll, definizione orrenda ma che calza a pennello sui norvegesi. La prima traccia, “The Storm I Ride” è abbastanza fuorviante, in quanto la componente epica è accantonata a favore di un rock and roll grezzissimo e guidato dalla voce marcia di Abbath, in questo senso parecchio vicino a Quorthon, ma, se possibile, ancora più sgraziato. Per il resto, le ritmiche non sono quasi mai forsennate, privilegiando il mid tempo d’impatto; la chitarra è grezza e semplice, come in un album di Lemmy e compagnia, e le liriche di Demonaz ci trasportano sulle strade tracciate dai Bathory anni or sono. Il songwriting si mantiene su altissimi livelli lungo tutta la durata del lavoro, ma raggiunge l’apice emotivo all’altezza di “Far Beyond The Quiet”, straordinario brano che non avrebbe sfigurato su “Hammerheart”. “Between Two Worlds” è un album completamente derivativo, ma fatto con un’abilità ed una passione tali da farlo risultare uno dei migliori lavori di questo 2006. Acquisto obbligatorio.