5.0
- Band: I WILL KILL YOU
- Durata: 00:39:33
- Disponibile dal: 28/04/2014
- Etichetta:
- Inverse Records
- Distributore: Self
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A segnare indelebilmente il successo o meno di un qualsiasi album, specialmente se si tratta come in questo caso di un debut assoluto, sono sicuramente la qualità del songwriting e la personalità, il carattere con cui una band decide di uniformare tutte le varie sfaccettature del proprio sound verso una visione unitaria e coerente del prodotto finale. Applicando quindi questo semplice meccanismo agli I Will Kill You, emergente nome siciliano del circuito extreme metal, possiamo notare come questi godano in fin dei conti di un approccio musicale sufficiente, mai sensazionale nel suo svolgimento, ma comunque accettabile, mentre a latitare seriamente è in questo caso il versante carismatico che renda il contenuto di “Extrema Putrefactio” interessante e stimolante all’ascolto. Gli elementi messi in mostra dalla band sono infatti numerosi, partendo da una base di symphonic black metal ispirato da certi fraseggi chitarristici dei mai troppo osannati Emperor ed alcune marzialità alla Satyricon di metà periodo, inframezzati però da inattesi stacchi acustici, momenti puramente death-oriented ed altri vicini, invece, ad alcune derive moderne del thrash più groovy e quadrato. Una grande quantità di spunti quindi, che non gestiti a dovere però, finiscono per ingolfare l’evolvere dei brani, impedendo in tanti, troppi momenti un loro naturale e fluido svolgimento. Si salvano forse “Apologies Of A Vain Mind” e la titletrack, grazie ad uno sviluppo più sciolto e lineare, mentre le iniziali “Fragmented Abnegations” e “Preliminary Autopsy Report” mostrano ancora tutte le incertezze di un gruppo che deve ancora limare diverse asperità all’interno della propria musica. “Extrema Putrefactio” è il classico passo più lungo della gamba, una realizzazione ancora caotica di una serie di concetti musicali vaghi e poco definiti: troppi i momenti negativi rispetto alle sporadiche trovate vincenti, per un risultato finale ben lontano dall’eccellenza.