6.5
- Band: IBRIDOMA
- Durata: 00:36:00
- Disponibile dal: 27/10/2018
- Etichetta:
- Punishment 18 Records
- Distributore: Andromeda
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Gli Ibridoma sono una band marchigiana che con questo “City Of Ruins” giunge al suo quinto full-length: una discografia già di tutto rispetto, ma che ci porta a fare alcune considerazioni. Infatti, se l’album d’esordio non era stato particolarmente convincente, il gruppo si era poi messo in evidenza con il follower, “Night Club”, un disco davvero niente male. Il successivo “Goodbye Nation” probabilmente non si assestava sullo stesso livello, ma con “December” la band si era nuovamente fatta notare, certamente non solo per la presenza di due guest d’eccezione come Paul Di’Anno e Blaze Bailey.
Adesso, in tutta sincerità, questo nuovo lavoro non soddisfa le aspettative che, riteniamo, legittimamente, avevamo nei confronti del gruppo. Chiaramente la band possiede ormai una sua personalità ben definita e un livello di professionalità indiscutibile, però se dobbiamo considerare la tracklist di “City Of Ruins”, ci troviamo di fronte a canzoni tutto sommato valide, ma che faticano a spiccare il volo: ci sono pezzi decisamente priestiani, come “Evil Wind” o “Angel Of War”, accanto ad altri tendenzialmente più melodici, come la title-track, “Di Nuovo Inverno” (con un bel ritornello in italiano) o “Sadness Comes” (caratterizzata da una performance molto teatrale e suggestiva del singer Christian Bartolacci), ma anche una ballata piuttosto bruttina come “I’m Broken”. Niente male, invece, tra gli episodi migliori, una canzone come “Fragile”, ma tirando le fila, in realtà, in generale, non si riscontrano momenti particolarmenti memorabili. Non vogliamo dire che sia un disco da buttare, anzi si ascolta con piacere, però sappiamo che gli Ibridoma possono fare decisamente meglio, mentre la tracklist di “City Of Ruins” scorre via in maniera abbastanza anonima (salvo, come segnalato, alcune eccezioni), specialmente se la rapportiamo alle migliori produzioni della band.
Può darsi che, vista la loro storia, forse i numeri dispari non portino loro particolarmente fortuna, ma non dimentichiamo che parliamo comunque di un gruppo che ormai è una realtà nella scena metal tricolore, per cui assolutamente prendiamo con grande rispetto ciò che di buono si può ascoltare in questo disco e a questo punto incrociamo le dita per il prossimo lavoro.