7.0
- Band: IFFERNET
- Durata: 00:37:47
- Disponibile dal: 04/11/2022
- Etichetta:
- Vendetta Records
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È dura sfatare i luoghi comuni, specie nei confronti di un popolo. Per fortuna, parlando dei nostri cugini d’Oltralpe, in ambito estremo non si tratta di pregiudizi negativi, bensì della quasi certezza di trovare sempre nuovi, stimolanti ascolti; e questo vale anche per gli Iffernet, band normanna dedita a un black metal che unisce tradizione e originalità.
Dopo un promettente album di debutto, che ha aperto loro le porte a un intenso tour europeo, compresa la partecipazione ad alcuni festival, il duo di Rouen torna oggi con un disco che conferma attitudine, qualità e la consapevolezza delle proprie radici musicali. “Silences” è un disco che avrebbe potuto vedere perfettamente la luce nel periodo a cavallo dell’anno 2000, con particolare riferimento al sound di band che evolvevano per geografia e sound dalle produzioni scandinave; si iniziava al tempo a parlare di post black metal, e soprattutto di depressive in senso compiuto – e tutto ciò si riscontra nei brani del combo francese. La componente depressiva è anzi quella particolarmente preminente, specie dal punto di vista vocale, al punto da riportare alla mente esplicitamente i prodromi di burzumiana memoria nel primo brano, o sfiorare lidi doom in certi momenti (“With The Thriving Darkness”). Da questo punto di vista, quindi, i paragoni proposti a livello promozionale con Urfaust sul fronte centro-europeo o con i Weakling dall’altra sono decisamente plausibili. E tuttavia c’è a nostro avviso un amore per sonorità ancora più antiche, testimoniato anche dalla semplicità di un suono composto solo da batteria, voce e chitarra, che persegue un’intelligente ricerca di equilibrio tra puro spirito raw e gusto melodico; cosa che traspare particolarmente nel lavoro sulla sei corde, specie in tracce come “Life Is A Wound” o “Empty Tomb”, che tornano indietro fino al 1995, in un’ideale intersezione tra “Panzerfaust” e “Hvis Lyset Tar Oss” del suddetto Conte.
Non parliamo insomma di un miracolo in forma musicale, ma sicuramente lo spirito black è forte e dotato di sfaccettature interessanti, da queste parti; non ci stupiremmo di ritrovare i due misteriosi N. e B. su etichette più grandi molto presto.