7.0
- Band: IGNIVOMOUS
- Durata: 00:48:15
- Disponibile dal: 29/03/2012
- Etichetta:
- Nuclear War Now
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Un disco pesante in tutti i sensi, questo “Contragenesis” degli australiani Ignivomous. Scovato dalla Nuclear War Now Productions, che ne ha anche rilasciato il precedente “Death Transmutation”, il quartetto di Melbourne è alfiere di un death metal cavernoso e davvero opprimente, che stilisticamente si colloca tra gli Immolation degli inizi e i soliti Incantation – una band, quest’ultima, sempre più rivalutata e omaggiata dalle nuove schiere di death metaller oggigiorno in circolazione. Siamo perciò dalle parti dell’old school più oltranzista e “difficile”, dove melodia, orecchiabilità e persino dinamismo sono tutti elementi banditi o utilizzati con il contagocce. Il gruppo ci si scaglia contro con una batteria di riff pachidermici e ritmiche quadratissime, sempre poggianti su strutture incavate che non lasciano respiro e che, anzi, paiono diventare sempre più soffocanti con il passare dei minuti. Una produzione piuttosto curata e rifinita (per gli standard del sotto-genere) non può comunque niente davanti a un tale dispiego di oscurità: la musica degli Ignivomous ha l’incedere di un carro funebre e non si snellisce nemmeno quando sono gli uptempo a dominare. Le chitarre, d’altronde, tessono trame magmatiche senza soluzione di continuità e il growling non lascia scampo, mantenendo un’impostazione severissima che in alcuni casi farebbe invidia persino a Ross Dolan. In sintesi, stiamo parlando di un album che potrebbe dare qualche difficoltà anche a coloro che in tali ambienti normalmente vi sguazzano. Con tracce della durata media di 5 minuti abbondanti, “Contragenesis” non è un’opera facile da maneggiare: certe volte si finisce quasi sul punto di dire “basta”, ma quando ci si imbatte in momenti catartici come il finale della lunga “The Final Cadence To Bloodshed” si rimane sempre affascinati a tal punto da dare al tutto un altro ascolto.