IHSAHN – Das Seelenbrechen

Pubblicato il 17/10/2013 da
voto
7.5
  • Band: IHSAHN
  • Durata: 00:48:55
  • Disponibile dal: 21/10/2013
  • Etichetta:
  • Candlelight
  • Distributore: Audioglobe

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“Das Seelenbrechen” rappresenta l’ennesimo passo in avanti concettuale per Ihsahn, artista poliedrico che non ama ripetersi e chi anche stavolta spariglia le carte in tavola, andando a concepire il lavoro più cupo e particolare della propria carriera solista. Pochi fronzoli, nessuna guest star presente (salvo il batterista Tobias Andersen dei fidi Leprous), largo utilizzo dell’elettronica e degli inserti sinfonici: questi i tratti salienti del nuovo album. Il norvegese si muove sempre ai margini di un progressive metal personale ed estremo, a volte avanguardistico, altre volte più tradizionale. Brani quali “Tacit 2” e “Tacit” dimostrano tutto l’istrionismo del Nostro, andando a recuperare istanze estreme che ritenevamo sopite da tempo. “Das Seelenbrechen” però è fortemente caratterizzato da episodi carichi di fascino oscuro: a tal proposito si provi ad ascoltare “Pulse”, ballad elegantissima costruita su di un tappeto elettronico distante anni luce dal metal e che trae le proprie scaturigini semmai da un trip hop ambientale ed umorale. “Rec” è giocata sulle note inquietanti di un piano che si tramutano in un progressive cupo e raggelante, sopra le quali Ihsahn istrioneggia a proprio piacimento con la voce. “Sub Ater” lascia che i deliri strumentali prendano il sopravvento e crescano di intensità, passando da un inizio cupo ma molto morbido e soffuso ad un finale carico di pathos. La conclusiva “See” vive di ammorbanti passaggi ambient drone di matrice chiaramente dark, con Ihsahn che si limita ad urlare e a dilaniare la propria ugola in una sorta di orgia tra la Diamanda Galas più isterica di “Schrei X”, le sinuose asperità di Fever Ray ed un afflato concettuale ancora molto legato al black metal (sebbene qui di metal propriamente inteso non vi sia traccia). Detto anche di brani più tradizionali ma anche meno riusciti come l’iniziale “Hiber” e la sinfonica “Regen”, non ci rimane che constatare ancora una volta che la vena creativa del talentuoso norvegese è ancora florida e lungi dall’estinguersi. “Das Seelenbrechen” nel complesso è l’album più distante dal metal di Ihsahn, ma anche uno degli episodi più riusciti della sua luminosa carriera.

TRACKLIST

  1. Hiber
  2. Regen
  3. NaCl
  4. Pulse
  5. Tacit 2
  6. Tacit
  7. Rec
  8. M
  9. Sub Ater
  10. See
3 commenti
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