ILL NINO – Confession

Pubblicato il 28/10/2003 da
voto
7.0
  • Band: ILL NINO
  • Durata:
  • Disponibile dal: 30/09/2003
  • Etichetta:
  • Roadrunner Records
  • Distributore: Universal

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Transitati recentissimamente in Italia nell’ambito del Roadrage Tour 2003, del quale sono stati headliner, i latino-americani Ill Nino escono di nuovo allo scoperto con questo secondo album, “Confession”, lavoro che li proietta decisamente verso un futuro ricco di soddisfazioni, e che li posiziona fra i nomi di maggior spicco di un genere tanto discusso qual è il metal non tradizionale. Come il precedente “Revolution…Revoluciòn”, anche il titolo del disco appena pubblicato è pronunciabile sia in inglese, sia in spagnolo, particolare che riflette bene come gli Ill Nino vogliano continuare il discorso iniziato con la precedente release: una costante e accattivante amalgama di sonorità nu-metal, mischiate ad influenze latine e ritmi sudamericani che, immancabilmente, vengono a galla, considerata l’origine dei sei componenti del gruppo. Tre brasiliani, un peruviano e due americani (uno dei quali però, il bassista Lazaro Pina, tradisce evidenti ascendenze “latineggianti”), i quali, uniti da una fortissima amicizia, non possono fare a meno di comporre la musica che più scaturisce naturale dalle loro influenze, spazianti attraverso quasi tutto lo scibile musicale. Ovviamente, è chiaro come il sestetto non riesca ad inventare nulla di nuovo, in quanto basterebbe ricordare “Roots” dei Sepultura, i Soulfly di Max Cavalera, i Puya o i venezuelani Laberinto, per rendersi conto della poca originalità che permea le composizioni degli Ill Nino; fortuna ha voluto che il “Bimbo Malato” sia riuscito a trovare la giusta alchimia, in grado di rendere piacevolissimo l’ascolto dei loro pezzi, dotati di ritornelli fantastici e arrangiamenti precisi e sempre azzeccati; inoltre, la presenza di un cantante quale Cristian Machado non fa altro che raddoppiare le potenzialità di questo combo. Per questo album, infatti, l’utilizzo di clean vocals è stato ampliato e migliorato, smussando le parti più aggressive e lasciando alla melodia ampio spazio d’azione. L’ottima produzione di Bob Marlette, coadiuvato dal batterista del gruppo, Dave Chavarri, è ormai di routine per le uscite discografiche che riguardano questo tipo di sonorità e soddisfa appieno l’ascoltatore. I nuovi entrati in seno alla band, il percussionista Danny Couto e l’ex-Machine Head Ahrue Luster, non fanno assolutamente rimpiangere i vecchi membri, anche perché, a dire il vero, i due non hanno partecipato alle session di composizione, svoltesi quando ancora Mark Rizzo (chitarra) era parte dei nostri. Le song si alternano fluide e senza particolari variazioni di tema: l’opener “Te Amo…I Hate You”, il primo singolo “How Can I Live”, “Cleansing”, la coinvolgente “This Time’s For Real” e le altre sono tutte molto simili, ma non per questo noiose, anzi! La melodia sprigionata non permette alla noia di insinuarsi in chi ascolta e, esclusa la mielosissima “Numb” (in questa, forse, hanno un po’ esagerato in morbidezza…), non si registrano cali vistosi d’attenzione. Discorso a parte merita la quarta traccia, l’incredibile “Unframed”: per il sottoscritto un capolavoro e capace di rendere, semplicemente grazie alla sua presenza, “Confession” acquistabile…una strofa, un bridge ed un chorus realmente toccanti, pregni di nostalgia e commozione, che non riescono ad impedire di riascoltare la canzone almeno 2 o 3 volte di seguito! Per riassumere brevemente il tutto, si potrebbe dire che questo disco esce nel momento giusto e con lo spirito giusto, in grado di dare nuovo vigore ad una scena che, si spera, non esaurisca troppo presto le sue cartucce…per gli aficionados è un acquisto imperdibile, gli altri by-passino pure…

TRACKLIST

  1. Te Amo... I Hate You
  2. How Can I Live
  3. Two ( Vaya Con Dios )
  4. Unframed
  5. Cleansing
  6. This Time's For Real
  7. Lifeless... Life...
  8. Numb
  9. Have You Ever Felt?
  10. When It Cuts
  11. Letting Go
  12. All The Right Words
  13. Re - Birth
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