• Band: ILLOGICIST
• Durata:
• Disponibile dal: /04/2003

Illogicist: tenete bene a mente questo nome se ancora non lo conoscete, perché sono sicuro che entro breve questa incredibile band diverrà uno dei gruppi di punta della scena extreme metal italiana. Ma partiamo con ordine: il gruppo valdostano, formato solo pochi anni fa e capitanato dal cantante-chitarrista Luca Minieri, è giunto solamente un anno fa alla sua prima produzione ufficiale, con l’ottimo demo “Polymorphism Of Death”, che ha riscosso grandi consensi nell’ambiente underground grazie ad un’elevata qualità dei pezzi, all’ottima padronanza strumentisticadella band e ad un’ottima produzione, che nulla ha da invidiare ad un prodotto professionale. A solo un anno di distanza da tale eccellente prova arriva questo “Dissonant Perspectives”, primo mini ufficiale della band, sempre registrato sotto autoproduzione che conferma, anche più di quanto ci si sarebbe aspettati, la bravura degli Illogicist; già, perché se il precedente “Polymorphism Of Death” era un prodotto assolutamente degno di nota, ma tutto sommato non così indispensabile e necessario, questo nuovo parto della band di Minieri & co. va oltre ogni più rosea aspettativa. Quello che troviamo qui sono infatti tre gemme di assoluto ed indiscutibile valore, in cui risulta pressoché impossibile trovare un difetto, e a cui si possono elargire solo complimenti ed elogi; e non è solo l’eccelsa ed assolutamente straordinaria qualità delle canzoni a fare di questo prodotto un disco di culto e da acquistare, ma anche l’evoluzione sonora della band che, partendo da una classica base di death metal tecnico come nel precedente demo che richiama direttamente alla memoria l’ultima incarnazione di Chuck Schuldiner e compagni (rievocati anche nella stupenda e visionaria cover di copertina e nei testi di stampo filosofico), sa trovare una dimensione personale, rendendo il proprio sound riconoscibile e assolutamente privo di caratteri anonimi. Avrete già capito cosa ci troviamo dinanzi, e a poco servono ulteriori elogi alle singole canzoni; “The Soul Feeder”, “Knowledge Curse” e la title-track (quest’ultimo forse il brano più ‘immediato’ dell’intero lotto, sempre che tale termine sia applicabile ad un gruppo come gli Illogicist) sono tre perle fisicamente distinte tra di loro ma ideologicamente e dal punto di vista del suono fuse a formare un’unica cascata di alienazioni filosofiche da una parte e cambi di tempo, controtempi e riff intricati e cervellotici dall’altra, tese a confondere ma contemporaneamente ad affascinare l’ascoltatore, fino a trasportarlo in una dimensione nella quale regnano solo un fiume di note ed un mare di visioni. Dissonanti prospettive, divorate i miei sogni e conducetemi a negare inaspettatamente la realtà che ho sempre visto…