6.0
- Band: ILLUMISHADE
- Durata: 01:02:37
- Disponibile dal: 16/02/2024
- Etichetta:
- Napalm Records
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A distanza di quattro anni esce il secondo disco degli Illumishade: questo successore di “Eclyptic: Wake Of Shadows” vede l’ingresso del quintetto svizzero nella consolidata Napalm Records e l’aiuto alle registrazioni e in fase di mixaggio di Joost van der Broek (già affermato per le recenti collaborazioni in fase di produzione, mixaggio e registrazione con Epica, Blind Guardian e Ayreon, giusto per citarne qualcuno).
Tutte queste evoluzioni nella parte contrattuale e nell’avvalersi di ottimi produttori, assieme anche alla partecipazione della Budapest Art Orchestra, dovrebbero essere sintomo di qualcosa di fenomenale; invece quello che rappresenta “Another Side Of You” non è certo qualcosa da lasciare senza parole.
Canzoni molto lineari, senza sussulti, anche se supportate da ottimi interpreti, a partire dalla cantante Fabienne Erni, con il suo timbro pulito e cristallino, e dal chitarrista Jonas Wolf, entrambi colonne portanti del gruppo folk metal elvetico Eluveitie; a completare la formazione ci sono Mirjam Skal alla parte orchestrale e alle tastiere, mentre la parte ritmica vede al basso Yannick Urbanczik e alla batteria Marc Friedrich. Tutti loro fanno parte di un progetto di laurea alla scuola musicale ZhdK di Zurigo e anche il nome della band proviene da un gioco di parole tra luce e ombra, oltre a provenire, come ispirazione, da un modo di chiamare la neve in finlandese, quindi richiamando ad un altro rimando ai giochi di luce.
“Another Side Of You” è stato anticipato dall’uscita di quattro singoli/video che già avevano fatto intendere lo spirito dell’opera: ballad come “Cloudreader”, pezzi sinfonici che partono cupi e che poi si prestano ad accompagnare la voce di Fabienne – come nel caso di “Enemy” e “Here We Are” – ma che non riescono a crescere e trovano deboli assoli e linee melodiche scialbe.
A parte rari momenti in cui il quintetto decide di uscire dal tracciato immaginario, come per esempio nei riff accattivanti di “TWILY” e nella parte introduttiva di “Cyclone”, con alcuni passaggi che ricordano i Meshuggah di “Bleed”, l’ascoltatore si trova a sentire tutte tracce molto orecchiabili, alcune con ritornelli anche facilmente assimilabili come “Elegy”, con passaggi ariosi e in grado sì di rappresentare la duplice anima del gruppo stesso, quella sensazione cupa e di mistero (grazie agli effetti delle orchestrazioni e dei tasti suonati da Mirjam), stemperata però in dolci ritornelli.
In altri casi invece le canzoni sono dall’inizio alla fine melense composizioni, come nella conclusiva “Verliebt” cantata in lingua madre e accompagnata al pianoforte da Coen Janssen degli Epica. Molto poco metal e tanto più arrangiamenti sinfonici e accompagnamenti melodici alla bella voce di Fabienne rendono questo secondo lavoro degli Illumishade un’uscita solo per coloro che vogliono seguire da vicino i lavori dei membri degli Eluveitie, e per chi non vuole ritmi e sonorità troppo dure.