7.5
- Band: IMAGO MORTIS (ITA)
- Durata: 00:41:53
- Disponibile dal: 01/10/2014
- Etichetta: Drakkar Productions
- Distributore:
Per celebrare al meglio i venti anni dedicati al culto dell’arte sonora nera per eccellenza, il black metal, i bergamaschi Imago Mortis si sono fatti un ottimo regalo: l’uscita del nuovo full length “Carnicon”. Purtroppo le release della band non sono moltissime, ma son bastate per fare degli Imago Mortis una delle realtà più affascinanti ed importanti della scena underground italiana. Un punto di forza del gruppo guidato con passione dal bassista/cantante Abibial è l’attaccamento alle radici culturali e musicali della tradizione occulta italiana. I testi sono in pratica dei piccoli saggi su episodi di avvenimenti sinistri realmente accaduti sul nostro territorio e per calarsi ancor di più nella narrazione la band non esita ad utilizzare il latino e persino il dialetto bergamasco. Solitamente, purtroppo, le poche volte che troviamo una band così attenta e capace in tematiche non banali non riscontriamo una contropartita adeguata per quanto riguarda la proposta musicale. Questo discorso, fortunatamente, non riguarda però gli Imago Mortis, autori ispirati ed intelligenti di un black metal furioso ma ragionato, figlio della tradizione occulta del metal nazionale. Il gruppo è stato anche capace di dotarsi di un trademark piuttosto personale, infatti non è semplice identificare altre realtà tricolori che possono aver influenzato il songwriting degli Imago Mortis; forse l’unico nome che si potrebbe fare, per certi versi, è quello dei toscani Necromass. “Carnicon”, parola che designava alcune fosse comuni, è pregno di storia, di episodi che coinvolgono la lotta tra l’Inquisizione e le persone accusate a ragione o torto di stregoneria. Ma si parla anche di altre tematiche legate al mondo della magia oscura ed il black metal degli Imago Mortis le descrive nel migliore dei modi. Le influenze più importanti restano quelle di Darkthrone e Marduk, anche se il gruppo bergamasco non è così veloce e cruento come la band di Morgan. E non potrebbe essere diversamente, dato che gli Imago Mortis pescano dal loro background le influenze del metal occulto e old school a partire dai primi Bathory, ma anche appunto dalla tradizione italiana. La band sa comporre brani articolati nonostante lo stile sia ammantato di semplicità e di soluzioni vecchio stile. Le varie anime del gruppo hanno fortunatamente la stessa forza: quella old style di fine Anni ’80 e quella votata al black metal scandinavo. In questo modo “Carnicon”, pur presentando delle diversità al suo interno, rimane un prodotto compatto ed omogeneo. Un plauso va fatto alla band perchè si è sempre impegnata in fase di registrazione per offrire un sound sì underground, ma non grezzo. Anche stavolta, infatti, la produzione è davvero di ottimo livello. Un brano rappresentativo di quello che è l’animo nero degli Imago Mortis è senza dubbio l’ultimo capitolo, quel ‘canto del negromante’ che racchiude l’essenza del messaggio della band bergamasca. La sensazione è quella che, volendo essere pignoli, gli Imago Mortis siano in grado di migliorarsi ancora e che “Carnicon” non rappresenti il loro apice. A quest’album manca qualcosa per essere un capolavoro o una release irrinunciabile, ma qui si vuole comunque premiare un gruppo valido e coerente che da venti anni dedica le proprie energie alle forze oscure.