7.5
- Band: IMAGO MORTIS (ITA)
- Durata: 00:45:40
- Disponibile dal: 31/01/2020
- Etichetta:
- Drakkar Productions
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Il nome Imago Mortis nel 2020 non coglie di sorpresa chi segue l’evolversi del black metal nostrano. Continua anche per l’uscita del quarto full-length album il connubio tra la black metal band bergamasca e la storica etichetta transalpina Drakkar Productions, che si può dire decisamente saldo e vincente. Gli Imago Mortis non sono solo musica, ma anche immagini, storia, filosofia, arte nera intesa in senso lato insomma, e per questo motivo ritroviamo sempre artwork e booklet curatissimi e testi che scontati o superficiali non lo sono mai. La produzione è stato ultimamente uno dei punti di forza delle release del gruppo e su “Ossa Mortuorum e Monumentis Resurrectura” il lavoro svolto è ineccepibile. Potente, limpida e tagliente al tempo stesso, questa produzione mette in evidenza nel modo giusto tutti gli strumenti ed il pathos che la musica oscura degli Imago Mortis vuole trasmettere. Il gruppo ama definire la propria musica ‘black occult metal’ e la definizione ci sta tutta perché le atmosfere, anche nelle canzoni di questo nuovo album, rievocano iniziazioni diaboliche, sabba notturni, storie di eresie e di processi iniqui e molto altro ancora. “Ossa Mortuorum e Monumentis Resurrectura” è l’album più coeso e d’impatto dell’intera discografia del gruppo guidato egregiamente dal leader Abibial e sembra sia un nuovo punto di partenza più che di arrivo per questo trio. Gli Imago Mortis sono stati capaci di slegarsi con gli anni dalle influenze dei gruppi più blasonati quali i Marduk e di riuscire a ritagliarsi una nicchia in cui hanno creato un proprio trademark distintivo. L’album si apre subito con una delle migliori canzoni mai create dalla band, dalla chiara atmosfera eretica ed arcana. I ritmi sono poche volte esasperati, piuttosto la band gioca su un intreccio che dà dinamicità ai brani, rendendoli mai piatti o facilmente prevedibili. Ad esempio l’inizio di “Pactum Est” è un incipit che negli anni abbiamo trovato e ritrovato più volte, eppure quel lento crescendo di riff e ritmo è sempre una carta vincente se giocata bene. La conclusiva “…In Libro Diaboli” ci catapulta in un monastero medievale dove una liturgia satanica sta prendendo piede e dove le invocazioni maledette stanno richiamando il Male su questo mondo. Musica oscura e suggestioni, ecco di cosa sono maestri gli Imago Mortis. Album e band da ascoltare nelle ore più oscure.